1. Marisa 4a


    Data: 31/08/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    La telefonata di Oreste era giunta quasi inaspettata. Come detto, fargli visita era diventata un'abitudine, ma quel giorno mi chiamò per dirmo di andare da lui a pomeriggio. Due volte mi chiamò, perché la prima volta ero in università e mia madre gli disse di chiamare verso l'ora di pranzo o dopo. Non c'erano ancora i cellulari, o meglio erano per pochissimi, chiamai Marisa, che fu entusiasta dell'invito e non avevo dubbi.
    
    “Ci siamo stati pochi giorni fa e sembra che non lo vedi da mesi!” le dissi, mentre con la mia macchina andavamo da lui.
    
    “Scemo! Fai sempre il geloso. Mi ha fatto piacere che ci cercasse: vuol dire che anche lui sta bene con noi!”
    
    “Con te, vorrai dire!”
    
    “Con noi, stupido!” chiosò baciandomi.
    
    Oreste ci aspettava e Marisa lo salutò con il solito trasporto, ma lui la bloccò subito.
    
    “Prima vorrei parlarvi di cose importanti.” disse.
    
    Posò una bottiglia d'acqua sul tavolo, in cucina e 3 bicchieri. Ci sedemmo e lui saltò i preamboli, venendo subito al dunque,
    
    “Quello che è successo l'altro giorno mi ha molto amareggiato.”
    
    Io e Marisa ci guardammo, senza capire a cosa si riferisse; non avevamo avuto nessuno screzio, anzi, ci eravamo lasciati soddisfatti di aver coinvolto una quarta persona nel nostro sesso. Lui continuò.
    
    “Mi riferisco al fatto che non abbiate potuto fermarvi, perché il padre di Marisa non ha dato il suo consenso. Per questo volevo proporvi una soluzione definitiva:”
    
    Ancora una volta non capivamo e stavolta lui ...
    ... indugiava, posando lo sguardo ora su di me ed ora su di lei, con un sorriso buono sulle labbra. Infine si decise:
    
    “Perché non vi sposate?”
    
    La domanda ci spiazzò e ci turbò: sapeva benissimo che entrambi eravamo studenti e, quindi, senza un lavoro che ci potesse permettere una vita indipendente e le nostre famiglie non erano certo in grado di mantenerci, pagandoci anche l'affitto di casa. Fu Marisa a recitare questo triste rosario, mentre lui stava ad ascoltare.
    
    “So benissimo qual è la vostra situazione. Ma, da tempo, pensavo di investire un po' di denaro nel mio sogno di ragazzo. Voglio aprire una mia attività, nell'edilizia: un collaboratore tecnico, diciamo un quasi ingegnere ed una responsabile amministrativa, prossima alla laurea o quasi, sarebbero i candidati ideali per cominciare. Gli operai non sono certo un problema...”
    
    “Ma lo stipendio?” azzardai.
    
    “Chi ha parlato di stipendio?”
    
    Lessi sul volto di Marisa la stessa delusione che provavo anch'io.
    
    “I soci dividono gli utili, non prendono stipendio.” continuò lui, lasciandoci a bocca aperta.
    
    Fu Marisa, stavolta, a ribattere.
    
    “Paparino, non abbiamo una lira. Figurati se possiamo investire.”
    
    “Non ho problemi di soldi e non investirei che una minima parte dei miei risparmi. E siccome coi miei soldi ci faccio quel che voglio, li investo in questa società dove sarete soci alla pari. Diciamo che non è proprio gratis.”
    
    “Sentiamo cosa dovremmo fare!” sollecitò Marisa.
    
    “Presto detto! Siccome sono ...
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