1. Lockdown in famiglia (Capitolo 1)


    Data: 23/08/2019, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Incesti Autoerotismo Sesso di Gruppo Autore: Lady_Lothlorien, Fonte: RaccontiMilu

    ... stupendi brividi lungo la spina dorsale. Mi strinse più forte a sé così da poter sentire il suo seno, così morbido e generoso, sul mio, più sodo ma più piccolo. Non saprei dire quanto durò quel bacio, forse pochi secondi o forse qualche minuto; davvero, non ne ho idea; quando si ama in quel modo, il tempo cambia completamente prospettiva smettendo di essere il metronomo della vita, diventando semplice sottofondo di un atto d’amore.
    
    Dieci minuti dopo ero sotto la doccia. Medio e anulare della mia mano destra erano dentro di me e si muovevano con il tipico movimento ad uncino che mi piaceva tanto. Quando voglio venire in pochissimo tempo basta trovare il punto giusto e torturarlo per un minuto o poco più. I miei umori si mescolavano all’acqua mentre l’orgasmo mi colpiva improvviso. Le gambe mi cedettero, come spesso mi accadeva dopo essere venuta, ma la mia mano non smetteva di masturbarmi. In ginocchio nella doccia, allargai le gambe e mentre le due dita continuavano a premere il punto giusto, l’altra mano iniziò a strofinare velocemente il clitoride. Sentivo ancora gli spasmi del primo orgasmo quando all’improvviso un secondo mi colpì violentemente. Inarcai la schiena e allargai ancora più le gambe. Squirtai leggermente e vidi il mio liquido arrivare una ventina ...
    ... di centimetri da me, per mescolarsi con l’acqua e scomparire nello scarico. Mi alzai in piedi e mi appoggiai al vetro della cabina e premetti i seni contro di esso. Sentivo il freddo vetro premermi i capezzoli con forza. Stavo ancora venendo ma non smisi di masturbarmi. Pensavo a mio fratello, al suo cazzo che mi veniva in faccia mentre dormivo, al sapore che avrebbe avuto, pensavo a come sarebbe stato leccare il suo sperma, tenerlo dentro la mia bocca, per assimilarne tutte le fragranze, tutta l’essenza, per poi socchiudere la bocca e baciare mia madre, per farle assaggiare suo figlio. Quell’ultima immagine mi fece venire di nuovo con ancora più forza. Caddi di nuovo in ginocchio mentre spasmi fortissimi contraevano i miei muscoli addominali facendomi sembrare quasi posseduta. Forse lo ero davvero, posseduta. Venire tre volte in pochi minuti pensando di fare l’amore con mio fratello e mia madre, insieme, come se fosse la cosa più normale del mondo. Mai l’avrei creduto possibile soltanto pochi giorni prima.
    
    Aprii gli occhi e ansimando fissai il vuoto aspettando che le contrazioni scemassero. Quando la pace tornò a regnare sui miei muscoli, mi sorpresi a sussurrare una sola parola. Sentirla pronunciare a voce alta, mi provocò un brivido indescrivibile.
    
    “Incesto”. 
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