1. Lockdown in famiglia (Capitolo 1)


    Data: 23/08/2019, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Incesti Autoerotismo Sesso di Gruppo Autore: Lady_Lothlorien, Fonte: RaccontiMilu

    ... “Amore, davvero, non c’è niente di cui scusarsi. Ti ho soltanto stuzzicata un pochino, mi annoio anch’io eh” e sorrise di guasto. “Dai, vatti a fare questa doccia che è meglio” e mi baciò di nuovo, ma questa volta il bacio durò un pochino di più. Riuscii a percepire l’umido delle sue labbra. Per quella frazione di secondo pensai di poter socchiudere la bocca e sentire le nostre lingue abbracciarsi. Forse l’avrei davvero fatto se mamma non avesse interrotto il bacio dopo un paio di secondi. “Su, vai” mi disse lasciando il mio viso e tornando a guarda la tv. Rimasi lì per qualche secondo ancora confusa dal fatto che per un attimo avrei voluto limonare davvero con mia madre, cioè, dopo aver visto mio fratello sborrare come un geyser, dopo aver avuto un orgasmo guardandolo e dopo essere stata abbracciata con mamma mentre ancora avevo gli spasmi dell’orgasmo, ora stavo immaginando di baciarla, di infilarle la lingua in bocca e pomiciare con lei come mai avevo fatto in vita mia. Cioè, o stavo impazzendo o lo ero sempre stata, pazza intendo, senza essermene mai resa conto. Mentre ero immobile, impietrita pensando a queste cose, mamma tornò a guardarmi sorridendo dolcemente per poi tornare un po’ più seria indicando il mio inguine. Abbassai la testa e vidi sui pantaloni del mio pigiama una macchia scura, di bagnato. Non mi ero accorta che gli umori del mio orgasmo non erano stati per nulla trattenuti dalle mutandine. Tornai rossa in volta, forse più di prima, ma fu di nuovo il ...
    ... sorriso di mamma a tranquillizzarmi. “Doccia” sussurrò facendomi cenno con la testa in direzione del bagno. Sorrisi finalmente anch’io e feci per andare in bagno. Mi fermai, tornai indietro e mi riavvicinai a mamma, mi chinai e l’abbracciai forte forte; era la mamma migliore del mondo. Le baciai il collo, più volte “Ti voglio tanto bene mamma” sussurrai al suo orecchio fra un bacio e l’altro. “Anch’io te ne voglio tanto amore, ma tanto tanto tanto. Non puoi sapere quando ti amo piccolina mia”. E mi strinse ancora di più a sé. Anche lei mi baciò il collo. Ci demmo tanti piccoli baci sul collo per poi salire pian piano fino alle guance e alle labbra. Innocenti bacetti sulla bocca, come quando ero piccola, ma dopo i primi, i secondi, i terzi ed i successivi, i baci divennero meno innocenti, finché mamma non schiuse un poco le sue labbra per serrarsi alle mie. Io avevo paura di farlo e fui felice che fu lei a prendere l’iniziativa. I baci si fecero più lenti, meno frenetici, più dolci, più caldi, più appassionati, finché ad un certo punto, sentii la sua lingua; l’umidità della sua lingua, la dolcezza del suo respiro e la morbidezza del suo amore. Le nostre labbra di serrarono e le nostre lingue danzarono lente nascoste dentro allo scrigno che era le nostre bocche. Stavamo limonando, stavo limonando con mia madre. Le mie mani erano intorno al suo collo e le sue invece sui miei fianchi. Mamma spostò le sue dietro la mia schiena e la accarezzò risalendo fino alle spalle provocandomi ...
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