1. Un uccello intelligente...


    Data: 20/08/2019, Categorie: Tradimenti Autore: renko, Fonte: Annunci69

    E' la settimana di Ferragosto e, anche se il mio è un paesino sulle Prealpi venete, fa un gran caldo.
    
    Sul porfido che pavimenta la piazza del paese ci si potrebbe cucinare una succulenta bistecca. Anche perché è praticamente deserta alle 11.30, un po' per il caldo e un po' perché è tradizione rifugiarsi nel bar che si affaccia proprio sulla suddetta piazza, intitolata a un partigiano caduto nella seconda guerra mondiale.
    
    Sono appena uscito dall'ufficio postale dopo aver pagato il mio bollettino mensile, e dove speravo di incontrare nuovamente Mara, la bella moglie del medico condotto del paese di cui vi ho già narrato nel mio racconto "In coda all'ufficio postale".
    
    Purtroppo non sempre si ha fortuna e della porcellina non ho trovato traccia in posta, peccato perché avevo un presentimento positivo quando sono uscito di casa, in fondo ci eravamo dati appuntamento per la prossima scadenza, che sarebbe proprio oggi.
    
    Attraverso la piazza a passi veloci per schivare i raggi del sole cocente e per raggiungere il bar e rinfrescarmi con uno spritz ghiacciato. Saluto il merlo indiano della barista che mi guarda dalla sua gabbia posta all'ingresso del bar. Come quasi tutti gli uccelli, il mio ritengo lo sia, è molto educato e mi risponde svelto con... una bestemmia! E' impressionante come le Gracule religiose imparino in fretta a parlare, solo che, se come maestri hanno degli avventori di bar veneti, il risultato a volte non è proprio entusiasmante!
    
    La risposta del merlo ...
    ... scatena l'ilarità dei presenti, che non aspettano altro che qualcuno entri nel locale e si becchi le parolacce del volatile. Ognuno di loro, essendo affezionati frequentarori del bar, ha insegnato una bestemmia diversa al merlo e, a seconda di quale imprecazione esca dal becco dell'uccello, l'insegnante riceve i complimenti degli altri compari. Che volete... ci si diverte con poco da noi!
    
    "Questa gliela hai insegnata tu!" dico indicando "Pini", un omone di due metri con delle mani simili a badili. Mi risponde con un'alzata di spalle che conferma il mio intuito... siamo di poche parole quassù.
    
    Passato il momento ridanciano mi avvicino al bancone per ordinare da bere. Non l'avevo vista ma c'è anche Mara in piedi davanti al banco, in mezzo ad una mezza folla di assetati, aspetta il resto che tarda ad arrivare perchè la barista è occupata a riempire i bicchieri che a queste latitudini si svuotano molto rapidamente.
    
    La guardo e ancora una volta la trovo bellissima. Ha tagliato i capelli corti, rasati sulla nuca che così appare ancora più sexy, gonnellina jeans mini che più mini non si può, t-shirt bianca con le maniche corte arrotolate a scoprire la spalla e... non porta il reggiseno... una visione!
    
    Non mi ha ancora visto perché mi dà le spalle. Allora, passandole dietro, con una mano le sfioro il culo, ovviamente in modo molto discreto perché siamo in un locale affollato. Non fa una piega! Mi sorprende un po' ma poi mi accorgo che mi guarda dallo specchio di fronte al ...
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