1. Una storia americana – 1


    Data: 19/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Etero Autore: AldoCapo, Fonte: RaccontiMilu

    ... bella pulita – disse – in cima alla scala trovi stracci e detersivo. Continuarono il giro visitando i bagni e infine salirono al piano di sopra, osservando le stanze – vuote al momento – i bagni ed approdando infine in camera da letto. Sul letto aveva disposto la sua collezione di falli ed osservò la reazione delle due donne a quella vista : Sandra sorrise, Amanda arrossì. – I miei dildo – presentò – vanno puliti e poi sistemati in ordine nel primo cassetto. Poi, con un sorrisetto malizioso aggiunse : – sono i miei amanti e sono molto gelosa ! Usali solo col mio permesso. Amanda era imbarazzatissima. – Come debbo pulirli, signora ? – chiese – Sandra, tu che consigli ? – chiese. – Bocca e lingua, naturalmente. Non c’è modo migliore ! – Sono perfettamente d’accordo. Ma intanto cominciamo dal lampadario, di sotto – disse e scesero nuovamente di sotto. – Amanda sei vestita correttamente ? Vuoi che ti dia qualcosa di ricambio, così non dovrai uscire tutta impolverata, o un paio di ciabatte ? – Non c’è problema, signora. Sono una donna delle pulizie, io. E non mi importa andare in giro impolverata. – Come preferisci. Parliamo del tuo salario ? – Io prendo 10 dollari l’ora, signora …. ma per pulizie “normali”, pulire cazzi finti non è molto consueto e non mi era ancora capitato, quindi non so quanto dovrei chiedere. – Allora diciamo 10 dollari all’ora per le pulizie ordinarie e 10 dollari per ogni pulizia “speciale”, che ne dici ? – Penso che vada bene, almeno per il momento. Poi se ...
    ... fossero necessarie pulizie particolarmente approfondite, tratteremo di volta in volta. – Allora puoi cominciare – la invitò Michela. Amanda salì veloce la scala e cominciò alacremente a strofinare il lampadario. Il vestitino che indossava le salì fino al bacino e rivelò due cosce favolose fasciate da calze solo leggermente più scure della sua pelle dorata. Non indossava mutandine e le grandi labbra facevano capolino da una fitta peluria nera. – Andiamo a prepararci un caffè – invitò Sandra. In cucina, mentre preparava la macchinetta (una moka italiana) chiese : – L’hai capito subito, vero ? – Le puttane si riconoscono a pelo – rispose Sandra. Quando si girò per replicare, se la trovò praticamente addosso. Si fissarono solo per un brevissimo istante. Poi le bocche si trovarono da sole, le lingue cominciarono a frugare e le mani sganciarono ed aprirono e fecero scorrere cerniere. Il vestitino di Michela fu la prima vittima, e rivelò che sotto c’erano solo le calze e il reggicalze. Quando Sandra si fu liberata del severo tailleur da agente immobiliare, Michela la accompagnò ad appoggiarsi a pancia sotto sulla tavola da pranzo, le allargò le cosce e si accoccolò ai suoi piedi. – Voglio sentire il profumo della tua fica – sussurrò arrochita, prima di affondarle la lingua nella fica che teneva aperta coi due pollici. Leccò lungo lo spacco ed era arrivata al buco del culo, quando il caffè cominciò a borbottare nella caffettiera. – Maledizione, uscirà una ciofeca – sussurrò; poi, ad ...
«1234...»