1. Freddo 2


    Data: 17/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Margie, Fonte: EroticiRacconti

    Freddo, decisamente freddo. Le gambe, il tronco, le orecchie, le braccia, le mani. Ho proprio freddo. Mi tocco il naso, senza capire se sia più ghiacciata la punta o se siano le dita a trasmettere il freddo alla mia proboscide. Eh, sì, sono nuda. È buio. Ma dove sono? C'è la neve? Ecco, sì, forse sono immersa nella neve, sommersa da una coltre bianca. No. Non posso essere sotto la neve: sono asciutta. Riconosco la mia pelle, sento le mie mani che cercano di procurarmi ristoro termico. Ho fredda anche la passera. “se vuoi sentire il calore della Valle della Morte, toccale la figa. A parte il fatto che ce l'ha sempre bagnata mentre la Valle della Morte è secca”. Quante volte me l'hanno detto? Del resto è vero: mi bagno facilmente e se una mano mi passa lì sotto reagisco sempre in modo entusiasticamente positivo. Mica per nulla riconosco di essere una troia e mi piace anche che me lo dicano quando mi scopano.
    
    No, non c'è neve attorno. Un soffio d'aria, ancora più freddo, me lo conferma. Non è il respiro di una persona. Sarebbe caldo, sarebbe umido. Questo invece sembra piuttosto una stilettata di ghiaccio, una serie di aghi tenuti nel frigorifero. Compare una stanza attorno a me. La luce e le pareti sono azzurre, non come il cielo, ma come il ghiaccio. Sento ancora più freddo. Si può dire che è corrosivo? Spifferi. Da dove provengono? Mi guardo attorno: è tutto uniforme. Se non fosse per le dimensioni, per gli spifferi, per la gelida luce uniforme, potrei pensare d'essere ...
    ... in una scatola. E quelle pareti... Sono di mattoni, anch'essi color ghiaccio. Morirò di freddo? Un sibilo: che cosa sarà? Tremo. Tremo anche di paura, adesso. Mi guardo attorno. Scruto l'ambiente attorno a me: non c'è un dettaglio che possa fungere da punto di riferimento. L'ambiente è circolare. Scorro cogli occhi e posso percorrerlo per procedere all'infinito in una qualsivoglia direzione. È sempre più gelido, questo luogo. Ma come ci sono entrata? Non vedo porte, né finestre, né riesco a trovare un elemento che possa rappresentare un'idea di via d'uscita o d'accesso. Il mio scrutare è vano e rafforza la percezione del gelo. Batto i denti; ne sento il rumore ritmico che infrange questo assoluto silenzio. Forse sono in una segreta di una piramide? Ma dove? Le piramidi sono in Egitto, in America. Dovrei essere a casa. Provo a toccarmi: gelide dita toccano un gelido clitoride. Mi uscirà ghiaccio dalla passera, allora? Il battito dei denti è più inesorabile di quello del cuore, ma, in questo silenzio, è più fragoroso di un martello pneumatico. Tocco i miei piercing e li sento ancor più freddi del mio corpo, dell'ambiente stesso.
    
    “Hai freddo, tesoro?” Una voce di donna alle mie spalle mi fa girare. Voce beffarda, sarcastica, irridente, come la sua risatina idiota. Se mi mettessi a sudare per la paura, mi coprirei di una coltre di ghiaccio? Ma da dov'è potuta entrare? Credo che il mio tremare si trasmetta anche al mondo circostante. Riuscirò a rispondere? Le mie mandibole non ...
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