Sul lago
Data: 16/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Alex_Prime, Fonte: Annunci69
Erano due anni che giocavo in Italia, sul lago di Garda, avevo 20 anni, amavo questo posto così come amavo questa gente. Era il mio secondo anno nella squadra e, anche se ero giovane e nuovo, il primo anno era andato bene, ma soprattutto avevo giocato tante partite, che per un giovane ragazzo era una cosa molto positiva.
Come sempre avevo legato con tutti, è un mio punto forte saper farmi voler bene dalla gente. Abitavo da solo in un bellissimo trilocale pagato dalla mia squadra, passavo le mie giornate tra allenamenti, passeggiate sul lago, shopping e libri.
Quasi ogni sera un mio compagno a turno mi chiamava a casa sua a mangiare, sapevano tutti che abitavo da solo, ero diventato un po’ come un fratello minore. Questa cosa mi faceva sentire speciale.
Amavo il lago, amavo fare passeggiate lungo la spiaggia, guardarlo, sentirne il sapore e ammirare la sua grandezza, mi dava tranquillità.
Era una bella serata d’estate, era piovuto e questa cosa aveva abbassato un po’ la temperatura, si stava molto bene, anzi era quasi freschino; sulla spiaggia nessuno. Mentre camminavo e respiravo l’aria pulita e fresca, osservo in lontananza una donna, avvicinandomi ho notato che era carina e molto sexy, sui 40 anni. Ho sempre avuto un debole per le donne più grandi...
Aveva un costume da bagno rosso, un seno abbondante ma fermo, il sedere non riuscivo a vederlo perché era coperto da un pareo ed era seduta, non era né grassa né magra, capelli neri fino quasi al sedere, un bel ...
... viso.
Avvicinandomi ho notato che piangeva, lei, sentendomi arrivare si è pulita gli occhi e smesso di piangere.
‘’Salve, tutto bene?’’ Le ho chiesto fermandomi.
‘’Salve, perché t’interessa?’’ mi ha risposto guardandomi dritto negli occhi e facendomi scoprire due occhi verde smeraldo.
‘’Ha ragione non sono affari miei e chiedo scusa per essere stato invasivo, ma trovo molto triste vedere due occhi così stupendi piangere’’
‘’Lo trovi triste? Perché triste? Magari sono lacrime di felicità.’’
‘’Se vuoi posso fare finta di crederti, ma la voce che ti trema e il tremare del mento tradiscono un pianto che è tutto tranne di felicità. Posso sedermi?’’
‘’Certo, c’è abbastanza posto per due persone’’
‘’Non m’interessano i dettagli e chiedo scusa se esagero però a volte è meglio piangere su una spalla’’
‘’E quella spalla vorresti essere tu, no?’’ mi chiede con un sorriso che mi fa scoprire una bellissima dantura.
Abbiamo incominciato a ridere tutti e due come due persone che si conoscono da anni, così abbiamo incominciato a parlare, del più e del meno.
Ad un certo punto le ho detto: “sei bella, sono contento di averti fatta ridere”.
Mi ha detto che si chiama Sara, che ha 44 anni, di Genova.
Abbiamo parlato penso un’oretta, mi ha detto che era divorziata e aveva una figlia, che è venuta sul lago per fare una vacanza dopo un periodo difficile e dopo un lungo divorzio.
A un certo punto si alza in piedi, fa cadere il pareo e mi dice: “Andiamo a fare ...