1. La mia mamma.


    Data: 12/03/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autore: Inigo, Fonte: RaccontiMilu

    ... di noi due fosse più angelo e lei fu più tranquilla per il resto della serata.
    
    Il successo ottenuto quella sera nel tirarla su di morale mi fece capire che ero sulla strada giusta, così continuai con i complimenti, provando ogni volta a osare un po’ di più.Un giorno in cui era particolarmente giù, mi parlò della sua paura che mio padre potesse non tornare più a casa, e che magari potesse trovarsi una donna più giovane, con le curve al posto giusto e il seno sodo. Non mi trattenni e dissi ‘vorresti dire che tu non hai le curve al posto giusto? E vorresti dire che non hai il seno sodo? Non conosco nessuna ragazza della mia età che abbia due bocce belle e sode come le hai tu!’. Mi resi conto subito dopo di cosa avevo appena detto, e diventai rossissimo, mentre mamma mi guardava con gli occhi spalancati. Dopo un attimo fece uno sguardo ammiccante e disse ‘le hai guardate bene, eh?’. ‘L-Le ragazze?’. ‘No, le mie… bocce!’. Lo disse in modo scherzoso e, superato l’imbarazzo iniziale, ridemmo per un po’. Poi provai a scusarmi ma lei mi fermò dicendo ‘capisco cosa vuoi dire… Vuoi dire che sono in forma e il mio seno è bello… Non preoccuparti, sono cose che a una donna fa piacere sentirsi dire, specialmente da un ragazzino molto più giovane. E credo che sia anche normale che tu guardi le mie… bocce. L’importante’, aggiunse, con un sorrisetto malizioso, ‘è che guardi anche quelle delle tue amiche, non solo quelle della tua mamma!’. Io mi affrettai a rispondere: ‘Certo, le guardo a ...
    ... tutte!’. Anche questa non fu una gran risposta, ma lei rise di nuovo per la mia goffaggine nell’esprimermi. Ci abbracciammo spontaneamente e, dopo quella conversazione, al sentire le sue bocce spingere contro il mio petto non riuscii a impedire al mio arnese di indurirsi. Di sicuro mia madre se lo sentì puntare addosso, ma per un po’ nessuno di noi due si staccò dall’abbraccio dell’altro . Quando l’abbracciò finì io finsi nonchalance e andai in bagno, dove mi sparai un segone pensando a cosa avrei potuto fare con quelle bellissime bocce e col resto del corpo della mia stupenda mamma.
    
    Continuai a farle complimenti, sia in generale che nei particolari, riferendomi spesso anche a quelle che ormai chiamavamo quasi sempre ‘bocce’, dato che, con la scusa di tirarla su, parlarle liberamente mi fu sempre più facile. Nelle nostre conversazioni sull’argomento, arrivò a dirmi addirittura che portava la quinta, coppa c, che le bocce erano la sua parte preferita del suo corpo e che le piaceva mettersi i reggiseni di pizzo bianco. Insomma, ormai potevamo parlare praticamente di tutto… Ed era una cosa bellissima, sia perché questo rendeva il nostro rapporto molto stretto, sia perché quando, oltre a mille altri argomenti, parlavamo del suo corpo e soprattutto delle sue bocce, mi arrapavo davvero come un porco!L’unico ‘problemino’ fu che ormai a ogni nostro abbraccio mi veniva un’erezione indomabile, che lei sentiva chiaramente senza mai dire niente o mostrarsi infastidita in alcun modo. E ...
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