1. La mia mamma.


    Data: 12/03/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autore: Inigo, Fonte: RaccontiMilu

    ... presto per andare all’università. Passai dal bagno per lavarmi i denti e pisciare, poi andai in camera mia, mi spogliai rimanendo in mutande e mi misi nel letto, pur non avendo per niente sonno. Immaginai che mamma e papà avessero entrambi preso il lunedì libero per stare un po’ insieme. Fui di nuovo geloso.Dopo due ore non riuscivo ancora a dormire. Pensai di alzarmi per vedere cosa stessero facendo i miei genitori. Uscii da camera mia in silenzio e vidi che erano di nuovo nella loro stanza, con la porta chiusa. Mi avvicinai e guardai dalla serratura per un attimo. Vidi che erano nudi e sdraiati sul letto, papà col cazzo moscio tra le gambe e mamma sdraiata su un fianco accanto a lui. Immaginai che avessero finito di scopare da poco. Stavano parlando a voce molto bassa, ma rimasi in ascolto accanto alla loro porta per cercare di capire qualche parola. Non capii molto, ma mi sembrava che parlassero tranquillamente. Riuscii a distinguere alcune frasi di mamma, ‘è sempre stata una nostra fantasia’, ‘hai sempre immaginato di farlo’, ‘realizzeremmo un sogno’, e solo alcune parole di papà, ‘sarà d’accordo?’, ‘siamo i suoi genitori’, ‘non so se…’.Non ero sicuro di ciò di cui stessero parlando e provai a immaginarlo. Tornai nel mio letto e, pensando a ciò che avevo sentito e al suo possibile significato, finalmente mi addormentai.
    
    Il giorno dopo fu per me un normale lunedì: un corso dopo l’altro, la pausa pranzo, scherzi e battute coi compagni. Ma era impossibile togliermi dalla ...
    ... testa il ritorno di mio padre, la mia gelosia perché probabilmente mentre io ero a lezione lui si scopava mia madre a casa, la voglia immensa di scoparmela io, di infilarle il cazzo ovunque… e poi non riuscivo a non chiedermi di cosa stessero parlando la sera prima, quando li avevo sentiti pronunciare quelle poche frasi e parole.
    
    Tornai a casa poco prima delle 6 del pomeriggio. Quando arrivai in cucina, trovai lì mamma ad aspettarmi. Cazzo, era incredibile che la trovassi ogni volta più bella. Era seduta su una sedia, vestita con una camiciola semitrasparente, da cui erano in risalto le sue enormi bocce, contenute in un reggiseno nero di pizzo. L’unica altra cosa che indossava era il tanga, nero anche quello.Mamma si alzò in piedi, cosa che valorizzò ancor più il suo corpo giovane e tonico, e venne verso di me. Mi guardava negli occhi col suo sguardo voglioso. Mi tolse lo zaino dalla spalla e lo lasciò cadere a terra. Mi tolse la felpa. Poi mi cinse il collo con le braccia e mi limonò come se non aspettasse altro. Dato che anche io non aspettavo altro, non mi tirai indietro e limonammo per un bel po’, mentre le mettevo le mani dappertutto.Mentre slinguavamo come due assatanati, io afferrai mamma per le chiappe e la sollevai di peso, mettendola a sedere sul tavolo. Senza smettere di limonare, le misi una mano nelle mutandine e accarezzai il suo clitoride col mio dito medio. Era già bagnata.Mamma staccò la sua bocca dalla mia e appoggiò la testa sulla mia spalla, cominciando ...
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