1. La mia mamma.


    Data: 12/03/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autore: Inigo, Fonte: RaccontiMilu

    ... verso di lui per farsi dare la sua giacca, che prese con ostentata freddezza e la appese all’attaccapanni. Ci fu di nuovo silenzio.Dopo un po’ mamma gli chiese ‘hai fatto colazione?’. Lui fece segno di no con la testa, così lei lo invitò ad accomodarsi ed andò a prepararla per tutti, quindi facemmo colazione a tavola tutti e tre insieme. Dopo aver finito, nessuno di noi si alzò da tavola, così lentamente ci sbloccammo un po’ e cominciammo a parlare. Non come se tutto fosse stato come sempre, ma parlammo un bel po’, e tra una chiacchiera e l’altra rimanemmo seduti a parlare per un’oretta.
    
    Io fui il primo ad alzarmi e a cambiare stanza, un po’ perché ce l’avevo ancora con lui e mi sembrava di avergli già concesso troppo del mio tempo, un po’ perché immaginavo che avessero bisogno di parlare da soli. Anche se lasciare mamma da sola con lui mi creò un magone alla bocca dello stomaco: ero geloso!
    
    Una parte di me sperò tanto che litigassero e che lui se ne andasse di nuovo. Immaginai di tornare in cucina da mamma e consolarla di nuovo, baciandola e poi scopandola.
    
    Ma dopo un bel po’, papà era ancora lì. Li avevo sentiti parlare a lungo, avevo sentito i loro silenzi e a un certo punto ero andato a spiare (come ai vecchi tempi) che cosa stesse succedendo. Dalla serratura, vidi che erano abbracciati. Evidentemente mamma era davvero intenzionata a perdonarlo.
    
    Mi sentii un egoista, perché avrei voluto che mamma lo odiasse, avrei voluto che gli dicesse che ormai stava con ...
    ... me, che scopava me, che era solo mia! Avrei voluto che mi facesse tornare in cucina da loro per potersi far chiavare da me davanti a lui!Ovviamente, questo non successe.
    
    Più tardi pranzammo. Loro sembravano abbastanza tranquilli, anche se non parlarono molto. Io mi rendevo conto che il mio malumore era palese, ma non potevo farci niente.Passai mezzo pomeriggio in camera mia. Quando uscii dalla mia stanza, papà e mamma non erano più in cucina e la porta della loro camera era chiusa. Mi sentii scoppiare. Erano sullo stesso letto dove, nei giorni precedenti, io avevo chiavato con mamma chissà quante volte, e dove quella stessa mattina lei me lo aveva succhiato e aveva bevuto la mia sborra! E ora di sicuro stava rifacendo le stesse cose con papà! Non resistevo e andai a spiarli.Come immaginavo, scopavano. Mamma era a pecorina sul letto e papà stava dietro di lei. La teneva per le chiappe mentre le chiavava la figa, prima lentamente, poi aumentando il ritmo. A un certo punto la stava pompando abbastanza velocemente, e si sporse un po’ in avanti afferrandola per le bocce, cosa che la fece gemere forte. Provavo emozioni contrastanti: quello che stavo vedendo mi eccitava, ma mi rendeva anche gelosissimo. Si risvegliò in me il desiderio che, spiando i miei genitori scopare, avevo avuto per anni: il desiderio di unirmi a loro. Avevo il cazzo duro, lo tirai fuori dai pantaloncini. Senza smettere di guardare quella troia di mia madre che si faceva sbattere, presi il mio cazzo in mano e ...
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