1. Il diario di un antenato


    Data: 13/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Prime Esperienze Sesso Interrazziale Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... guardavo. Incontrò il mio sguardo e non lo distolse finché non gli fu ordinato di andare alle capanne degli schiavi.
    
    Cominciai immediatamente a chiedere di lui. Mio padre era entusiasta per il fatto che stavo prendendo interesse alla piantagione. Seppi che lo schiavo si chiamava Joshua e doveva avere circa 25 anni.
    
    Mio padre fu ancora più entusiasta quando mi offrii di soprintendere ai campi mentre lui era via. Probabile lui non sarebbe stato così entusiasta se avesse saputo che il mio solo interesse era poter vedere quell’uomo alto e nero. L'idea di essere omosessuale non mi aveva sfiorato, sapevo solo che mi piaceva guardarlo. Mi piaceva il suo torace nero e luccicante quando lavorava sotto il sole caldo e volevo disperatamente vedere quello che gli dondolava tra le gambe.
    
    I proprietari di schiavi potevano facilmente fare quello che volevano coi loro schiavi. I miei cugini avevano portato a letto delle giovani schiave più di una volta. Io volevo vedere Joshua senza vestiti, ma avevo paura che facendolo apertamente la cosa avrebbe potuto identificarmi come un malvagio o pervertito.
    
    Dopo aver passato molti giorni a guardarlo lavorare, decisi che dovevo fare qualche cosa. Speravo che vederlo nudo avrebbe potuto allontanare tutti i miei pensieri lussuriosi. Non fu quello che accade, comunque.
    
    Ad un certo punto del giorno chiesi a Joshua di seguirmi nel capannone di legno. Era un posto privato e non c’era nessuno intorno. Ci inoltrammo nella costruzione quasi ...
    ... vuota allontanandoci dalla porta.
    
    “Togliti i pantaloni”, ordinai.
    
    “Signore?” Lui era stato istruito dal suo precedente padrone e parlava molto meglio della maggior parte degli schiavi.
    
    “Togliti i pantaloni, Joshua” ripetei.
    
    “Perché, signore?”
    
    “Obbedisci!” Ordinai di nuovo.
    
    Lui assentì e se li tolse. Sotto non portava nulla e la sua virilità nera si dimenava. Guardai ad occhi sbarrati la proboscide massiccia che aveva tra le gambe.
    
    Il suo grosso pene sembrava gigantesco comparato agli altri che avevo visto. Ad essere onesto ne avevo visti solamente alcuni; il mio chiaramente, quello di mio padre quando pisciavamo nel bosco e quello dei miei cugini quando facevamo gare orinando da adolescenti. Joshua li batteva tutti piuttosto facilmente.
    
    Era lungo più di 15 centimetri e molto spesso. La testa del suo uccello era grossa, rotonda e non era circonciso. Era molle quando cominciai a guardarlo. Mentre stavamo fermi senza parlare, cominciò a crescere, presto l’asta fu dura e la pelle tirata indietro. Aveva un paio di grossi testicoli pelosi un po’ pendenti.
    
    “Signore?” Disse: “Vuole che faccia qualche cosa?”
    
    Mi risvegliai dal mio stupore, gli ordinai rimettersi i pantaloni e ritornare nel campo. Lui fece come gli era stato detto e mi lasciò da solo. Il mio pene pulsava, lasciai cadere i pantaloni, estrassi il mio uccello di 12 centimetri, piuttosto piccolo a confronto del suo, e mi occupai ad una “auto-mutilazione”, come mia madre l'aveva chiamata una volta. ...
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