La ragazza dentro me
Data: 12/03/2018,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Trans
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... di intimo, per confrontarle. Quando si volta mi trova nuda, in piedi, con le gambe strette. Non ho più il pene, l'ho spinto tutto dietro e adesso lo tengo a stento, mentre si gonfia.
Lei mi guarda e l'asta si "intosta" contro la mia stessa volontà. Sudo freddo.
Elsa mi si avvicina, mi carezza le gambe, l'inguine: è soddisfatta.
- Brava, tesoro, ti sei depilata proprio come una puttana di classe! –
Brividi, per tutta la schiena!
- Vieni Giada, iniziamo dallo smalto. - Quando le passo davanti, mi prende il cazzo tra le dita...
- Ehi, - dice - sei già eccitata? Mica vuoi venire e stemperare la tensione? - E' presto! Vorrei resistere ma so che "le danze" inizieranno solo tra un paio d'ore, mentre io mi trattengo già da alcuni giorni.
- Amore mio, non devi fare così. - dice premurosa - Vieni in bagno, ti faccio una seghina, su... - mi lascio portare di là, lei usa il mio pene come un guinzaglio. So che anche lei è su di giri ma si finge distaccata.
- Vieni, piccola, facciamo sfogare questo "maschiaccio" che hai dentro. –
Vedo il suo sorriso dallo specchio, gli occhi sono catalizzati dal mio membro; fianco a fianco, sembriamo due sorelle, solo che lei, con cura e sollecitudine, comincia un su e giù con la mano, velocemente. In poco più di un minuto il lavandino è costellato di goccioloni di sborra.
- Brava, la mia piccina! - dice Elsa pulendosi le dita ed il lavabo con un fazzolettino.
- Grazie, Padrona, perdonami! - e lei: - Non fa nulla, c'è ...
... tempo: sia per il castigo che per il perdono! -
Il cuore mi batte forte; vorrei quasi fuggire ma non mi muovo.
Sono Giada completamente, ora. Truccata con delicatezza, calze di nylon carnicino, col bordo trattenuto dal reggicalze semplice, a sei nastri, nero. Anche il top che porto è nero, ha sottili bretelle. Ho un perizoma e il mio culo chiaro è completamente esposto. Elsa mi ha messo uno smalto rosso scuro ma solo alle mani. I piedi sono costretti nelle semplicissime Chanel di lacca nera, col tacco 10.
Quando lui ha bussato, Elsa, con furia, mi ha fatta entrare in salotto, anzi, adesso sono in veranda, dietro una spessa tenda che divide i due ambienti. Non devo muovermi, non devo fiatare.
Ora loro, a pochi metri, stanno chiacchierando, ridono... bevono qualcosa.
La voce di lui mi è familiare e questo mi turba ma ormai sono solo una schiava e devo dare piacere, come una troia. Tremo da quando lei, con malizia, mi ha cosparso le natiche depilate d'olio, attardandosi e spingendo nella zona dell'ano. Non posso ribellarmi ma lo vorrei. Le voci si allontanano, poi Elsa torna da sola, dietro il paravento.
- Vieni qua, puttanella! Ora spengo la luce, sta qui, dietro la tenda; ti cercherà con le mani, tu non fiatare e non tirarti indietro, capito? - faccio segno di sì, rassegnata e pavida. Mi da un ultimo sguardo. Anche lei sta benissimo: ha scarpe come le mie, calze e gonna di pelle nera, sopra una camicetta bianca di seta.
Mi tira con decisione appena dietro lo ...