La ragazza dentro me
Data: 12/03/2018,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Trans
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... i piedi sui due braccioli e mi aspettava. Era un anfiteatro naturale, dove io sostavo a baciare e a leccare la sua natura, per lunghi minuti. Al contrario di me, la Padrona aveva un vagina ricoperta di folti peli, che si bagnavano e trasudavano sotto le leccate.
Mi sto eccitando, so che non devo toccarmi: non lo farò!
Apro la cesta dei panni e raccolgo un paio di mutande di mia madre, me le porto in faccia fino a quasi soffocare nell'odore di intimo e di orina asciutta, continuo fino a quando mi gira la testa. Alle undici sono pronto. Non devo fare altro, meglio così. Vado a prendere un caffè in piazza per far passare il tempo e calmarmi un po'.
E' la prima volta che incontro un uomo. Non è più solo una fantasia.
Ho paura!
Tre
- Vieni, cara, tutto bene? - conosco Elsa, se mi chiama "cara" e mi accoglie con dolcezza, è più eccitata che mai. Sono certo che, come me, non sta nella pelle per la novità.
Elsa è una donna matura e vive sola, ci siamo conosciuti alla banca. Lei ha intuito il mio lato oscuro.
La prima volta che fece in modo di portarmi a casa sua, ricordo che ero molto risentito. Aveva adoperato la sua influenza sul direttore e m’aveva quasi costretto ad andare da lei. Ricordo: la vedevo come una vecchia signora capricciosa, la odiavo. Un pomeriggio, mi fece vedere delle foto dell'ex marito, criticandone i vizi. I "vizi" erano là, sul piccolo tavolo del salotto, su delle vecchie fotografie: un uomo in carne indossava calze nere e reggipetto, ...
... assumendo posture tipicamente femminili. Rabbrividii e lei, continuando a criticare tutto quel "malcostume" mi cercò il cazzo con la mano e me lo strinse, come se volesse strapparmelo.
- Lo sapevo - rise - avevo capito che sei una troietta, sai? –
Scappai via immediatamente, con una scusa, ma lei mi gridò dietro:
- Corri pure bambolina, tanto qui torni! - Non si sbagliava.
Ogni volta che pensavo a lei, alle foto, a come mi aveva chiamato “troia”, molto sicura di sé... diventavo di fuoco.
Passò più di un mese, poi cedetti e iniziammo la nostra meravigliosa storia. Ero felice con Elsa perché sapevo di essere suo, senza concorrenze, senza scaramucce. Lei era adulta e seria.
In seguito confessò, che se non m’avesse incontrato, forse non avrebbe mai avuto il coraggio di andare oltre con nessuno. Il marito l'aveva convinta ad accettare quelle sue tendenze particolari e lei, dopo la sua morte, si era resa conto di averci provato gusto, conservandone il desiderio. Poi ero arrivato io e lei mi aveva adottato, da buona ed onesta Padrona.
Quando raggiungiamo la grande camera da letto, la fanciulla "dentro" esplode, prende il posto del pedante bancario ed inizia a godersi gli odori di quell'ambiente familiare e tanto squisitamente femminile. Davanti alla toeletta ci sono le nostre sedie. - Abbiamo tempo, Giada, faremo tutto con calma - aveva deciso per quel nome a causa dei miei occhi verdi, diceva.
Mi spoglio rapidamente, lei si attarda a scegliere le combinazioni ...