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Da "Opus Pistorum" - Henry Miller
Data: 09/08/2019, Categorie: Maturo Tabù Voyeur Autore: emeritoporco, Fonte: xHamster
... biscia..." "Cosa Cristo farai quando la metti incinta?" gli domando. E lui, senza smettere di fottere: "Ma che dici! È troppo piccola. Non ha ancora il pelo! Mica può restare pregna." "Altroché! Il pelo non conta. Dentro ha tutto l'occorrente. Non mi dire che non prendi precauzioni, Ernest." "Oh! Ma chi se ne frega. Eppoi non sono l'unico, io, a chiavarla. Casomai, Alf, trascino in tribunale tutto quanto il caseggiato. Da non credere, a quanti l'ha data. Anche a parecchie donne, se è per questo. Tutta gente perbene." Egli giace là con il cazzo infilato nella fica della ragazza e discute con me in merito alla possibilità di metterla incinta. Ma la ragazza si stufa di sentirci parlare... vuol essere chiavata, dice, e se Ernest non la chiava al modo giusto, lei non verrà più a trovarlo. Sicché lui le radazza alcune volte la fichetta e poi gliene rifila un paio che avrebbero potuto storcerle tutti i denti. "Beccati questo," dice. "Vedi come le trema il culo, pressappoco? Lei giura che sta ...
... venendo quando fa così. Pensi che veramente se ne venga? Questo è tutto quel che accade..." Si rimette a fotterla di buona lena. "Ma Gesù santo, quando me ne vengo in questa piccola puttana..." Le agguanta il culo e mezzo la solleva dal letto. Il suo cazzo entra dentro e il letto geme... o forse è Ernest. La ragazza seguita a tener le gambe allargate per aiutarlo a entrare fino in fondo come gli pare, e io m'immagino di vederle il ventre riempirsi... "Dio, ne prende a galloni," dice Ernest. "Galloni imperiali..." A me tremano le gambe, quand'è finita. Sto peggio in arnese di Ernest, e lui non ha certo l'aspetto di una mammola. La ragazza prende tutto ciò con innocente noncuranza. Vuol sapere se desidero chiavarla, adesso! "Fatti sotto, Alf," mi consiglia Ernest dal letto. "Non ti capiterà più niente del genere. Ma dovrai arrangiarti sul pavimento, da qualche parte... Io semplicemente non posso muovermi di un centimetro da dove mi trovo..." No — dico alla bambina — adesso no, un'altra volta, magari.