Da Solstizio a Solstizio - Miracolo a Trieste
Data: 06/08/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti
Faceva dannatamente buio e, cosa ben più straordinaria, la Piazza era gremita di gente in quell'ora insolita, ormai senza tempo, ed altra ancora ne arrivava in un silenzio da ospedale, tutti a naso in su che si radunavano seguendo il moto rotatorio delle nuvole alte, viola come un'aurora boreale.
“Scusi.” Mi urtò la cameriera del bar dove faccio colazione tutte le mattine. Ci vado solo per lei.
“Ehi, ma guarda chi si vede! Ciao Clio.”
Mi riconobbe. La ragazza, ancora più bella col viso teso e gli occhi interrogativi, mi si strinse al braccio e per la prima volta godetti del contatto col suo corpo giovane e tremante. “Cosa succede?”
“Non preoccuparti, sarà qualche strano fenomeno magnetico, forse una tempesta solare, ma rimani qui, non avvicinarti ai pali, potrebbe scaricarsi qualche fulmine... ecco vieni con me verso il municipio, non devi aver paura, le nuvole al Polo hanno spesso questo colore.”
M'indicò lo specchio di mare in fondo alla piazza: l'acqua era viola fluorescente. Oh cazzo! “Forse è meglio andar via.”
Ma non potevamo, come tutti eravamo ammaliati dalla piazza, prigionieri dei suoi palazzi scolpiti nella notte.
Una campana invisibile ci richiamò e scandì con rintocchi di piombo l'apparizione di lettere enormi, verdi, sfrangiate e tremolanti come marchi impressi a fuoco sotto il vortice delle nuvole. Per la durata inquietante di un funerale, le lettere composero, una dopo l'altra, incise dai rintocchi, la scritta: IL TEMPO E' ...
... FINITO.
Notai che l'accento sulla 'e' maiuscola era in realtà un apostrofo.
Pianti, urla e gemiti, manco fossimo al funerale di un dittatore nordcoreano! Io solo rabbia, per non essermi goduto appieno la vita e per aver pagato inutilmente settantaquattro rate di mutuo.
Ed apparve una mano pallida, da vecchio, con l'indice puntato. Io sono fortemente astigmatico da un occhio ed anche a tennis fatico a calcolare la traiettoria delle palle, una bella scusa quando perdo, eppure quel dito pareva proprio puntato su di me. A conferma di ciò, Clio mollò il braccio e s'allontanò di tre passi. Come fecero tutti attorno a me.
“Stai tremando, ti senti forse in colpa?” Disse una voce.
Guarda che mi va a capitare! “No, no... per un attimo ho pensato che fossero gli alieni.”
“Ma se tu non credi nemmeno negli alieni!!!” Disse spazientito.
È il solito problema di chi è onnisciente e pensa di sapere anche quel che pensano gli altri. “Non è vero. Ho sempre creduto che gli alieni possano esistere da qualche parte, ma sarebbero comunque talmente lontani nel tempo e nello spazio che è impossibile che vengano a visitarci.” Spiegai.
“Come per me, una bella scelta di comodo la tua! Io per te posso anche esistere ma vivrei lontano da qualche parte, senza alcun potere sulla natura e sulla Legge.”
“Detta così, lo so, suona male, ma credimi, ho avuto sempre un grande rispetto per te... e poi non puoi farmene una colpa: ci hai dato tu intelletto e libertà.”
“Avrei fatto meglio a donarli ai ...