1. Beyond the White. Spettri e spade (3). Atto finale


    Data: 11/03/2018, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    Due giorni prima.
    
    Onde che flagellano la spiaggia. Onde che battono contro il bagnasciuga in moto perpetuo.Le onde saranno ancora qui dopo che gli uomini, tutti gli uomini, saranno finalmente scomparsi, fagocitati dalla loro violenza, dalla loro idiozia. Dalla brama di autodistruzione.Le onde flagellano la spiaggia dell’isola di Dayk, una piccola isola misconosciuta, sede di un vecchissimo istituto carcerario inglese. Riadattato in tempi più recenti come Black Site, gestito dalla Steelfang. Voli di solo andata per quel posto, guardie e staff disciplinati e spietati.Nessuno va a Dayk di sua scelta, a meno che non sia pazzo. O fortemente motivato.La rocca incombe sulla spiaggia, le vedette sorvegliano svogliatamente il bagnasciuga.Un minuto al cambio. Una delle due impreca in yddish. L’altra gli rivolge uno sguardo gelido.Il primo trooper se ne frega. Odio, rabbia e il costante desiderio di essere altrove.Cambio. Rapidamente, i due abbandonano il parapetto. L’acqua ruscella loro addosso.Pioggia, tempestosa, irruenta e incurante. Si affrettano a tornare al coperto della guardiola.Tra le onde, qualcosa si muove. Se le sentinelle avessero atteso appena qualche secondo, forse l’avrebbero notato. Tinte grigie, mute da sub, bombole. Forme umane emergenti dal regno di Poseidone. Incubi giunti dalle profondità del mare. Incursori.
    
    Primo a mettere piede a terra è James Crowain. Ex SBS, quel genere di incursioni sono il suo pane quotidiano. Valuta il perimetro con un colpo ...
    ... d’occhio. Gesto fulmineo in direzione di una formazione rocciosa. Significato evidente. Le altre due, tre sagome umane emergenti dagli abissi rispondono, recepiscono, agiscono. Movimenti rapidi sul bagnasciuga. Nessuna traccia visibile. Spostamento in diagonale verso le rocce. Copertura uno su uno.Quando le nuove guardie arrivano, ormai è tardi: gli incursori sono svaniti, come se non fossero mai stati là.
    
    Rimozione delle bombole, pinne e boccaglio. James Crowaine si toglie pure la muta, rivelando il battle-dress e la mimetica color sabbia. Getta a terra il sacco asciutto che si porta dietro.Giubbotto tattico. Cinturone e spallacci. Nessuna placca in kevlar. Minimo ingombro.Munizionamento e armi. M4 versione CQB. G18 con caricatore bifilare. Granate flash-bang.Tutto il meglio del materiale da incursione lampo.Anche gli altri incubi si rivelano. Nô Mitsutune apre la sacca impermeabile, estraendo un MP7 silenziato e una Colt M45 CQBP. Neroko Tsubikome fa lo stesso, il viso inespressivo mentre monta il suo strumento di morte con rapidità e professionalità derivanti dall’estrema ripetizione, sin quasi all’ossessione. M39 EMR. Arma da tiratore scelto. Combattimento da medie a lunghe distanze. 780 metri di portata. Molti più di quanti serviranno, se tutto va bene.Come arma secondaria, Neroko estrae la mitraglietta. Ingram silenziata. Arma da gangstar, da scontro furibondo. Estrema contingenza per eventuali complicazioni.L’ultimo incubo rivela il suo volto. Capelli rossi, viso ...
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