1. Come cambia la vita! (dedicato a Padron De Sade)


    Data: 03/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... tornare stasera od a contattare in qualunque modo la tua troia!»
    
    Restai a guardare lo schermo dello smartphone per un po’, ma poi mi rassegnai e decisi di seguire le istruzioni.Da lì cominciò la discesa nell’abisso: il Padrone quel pomeriggio era riuscito a convincere Giulia ad ospitarlo a casa e l’aveva… letteralmente usata tutta la notte, ovviamente sottomettendola psicologicamente.
    
    Quando arrivai a casa, chiesi spiegazioni, ma lei mi disse che le era stato proibito raccontarmi alcunché e la narrazione la fece più tardi il Padrone, stravaccato sul divano con le dita piantate nella fica della mia compagna e mentre io, inginocchiato davanti a lui, lo spompinavo come da sua precisa richiesta, finchè non decise di “marcarmi” (disse proprio così), piantandomi il cazzo nel culo.Da lì le cose proseguirono: Giulia era sottomessa a lui, ma aveva la facoltà di darmi ordini ed impartirmi punizioni ed umiliazioni, pretendendo da me il Lei.Ovviamente io ero nel… punto più infimo della gerarchia e potevo solo soddisfare qualunque suo/loro desiderio, compreso il farmi sodomizzare da extracomunitari che lui mi ordinava di trovare e portare a casa, mentre mi fotografava.Aveva fotografato anche Giulia, montata da due o tre stranieri e poi aveva creato una chat con miei colleghi, dove postava le foto della mia compagna.Si divertiva a farmi leggere i volgarissimi commenti che loro facevano nei confronti della sconosciuta (a loro) troiona che si prendeva cazzi sempre nuovi e ...
    ... grossi.
    
    Devo ammettere che i commenti mi eccitavano moltissimo, come mi eccitava il fatto che i miei compagni di lavoro non sapessero che la loro porca preferita era la mia compagna.Avrei voluto accedere anche io alla chat, ma l’amministratore era il Padrone e quando accennai al mio desiderio, venni pesantemente insultato.Veniva spesso, dalla sua città relativamente vicina, ed ormai ci usava per ogni sua sadica necessità, sodomizzando me e scopando in ogni buco Giulia, definendoci «le mie cagne» e l’unico momento in cui era consentito che le nostre labbra e lingue si toccassero, era quando facevamo (a lui o a qualche altro maschio di sua scelta, spesso occasionali) pompini a due bocche.
    
    Un pomeriggio mi disse di andare via, che mi avrebbe dato via cellu le istruzioni di quando e come tornare e mi diede una scatola, sigillata col nastro, con l’ordine di non aprirla salvo suo ordine. Così mi aggirai per le strade, senza meta, finché mi messaggiò:
    
    «Apri la scatola: dentro troverai un plug anale con la coda da cavallo ed una scatolina con dentro un auricolare: mettili entrambi, senza confonderti, stupida come sei! Quando hai fatto, scrivi “fatto” come risposta a questo messaggio e ti darò istruzioni via auricolare.Dal cesso di un bar digitai «fatto» e subito sentii la sua voce: «Brava troietta!
    
    Ho deciso che meritate di andare a cena fuori: sai dov’è “Da Salvatore”? Mandami “uno” per il sì, “zero” per il no»
    
    Pigiai 1.«Bene! Arrivaci esattamente alle 20,15, non un minuto prima, ...