Vernorexia
Data: 30/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Veronica Cailleach, Fonte: EroticiRacconti
... zip. Scosto l’elastico dei boxer e lo libero. Quando è così duro, gli arriva fino all’ombelico. Muoio dalla voglia di segarlo e sentirlo nella mia bocca, ma lui mi afferra le mani e mi dice: “No, piccola, sono già pronto per scoparti…oggi voglio dedicarmi solo a te…girati e appoggia le mani ai braccioli della sedia…”
Faccio come mi ha chiesto, piegandomi in avanti. Lui mi solleva la gonna e la tiene su all’altezza dei miei fianchi. Mi accarezza il sedere con una mano, mentre con l’altra guida il suo cazzo fremente verso la mia apertura ancora bagnata.
Scivola dentro lentamente, fino in fondo, con un lungo gemito liberatorio. Mi afferra per i fianchi e comincia a muoversi dentro di me, affondando con maggiore forza ad ogni colpo. Mi adatto subito al suo ritmo e i nostri gemiti escono all’unisono. Mi toglie il fiato ad ogni colpo, che mi porta sempre più vicina a un nuovo orgasmo.
Si abbassa per cercare i miei seni liberi sotto la maglietta con le sue mani e, una volta afferrati e stretti con forza, mi tira su facendomi appoggiare a lui e continuando a scoparmi forte.
Avvicina la sua bocca al mio ...
... orecchio e mi dice: “Sei pronta a venire insieme, piccola?”
“Ahhh…sì…scopami…così, sì…”
I suoi colpi sono sempre più veloci, le nostre voci ansimanti si fondono con le note del pianoforte che ci hanno fatto da sottofondo per tutto il tempo.
Sento l’orgasmo avvicinarsi sempre di più, mentre i suoi gemiti si alzano di intensità.
“Oh sì, vengo, adesso…vieni con me, ora!”
Lo sento esplodere, il suo seme caldo che si riversa dentro di me. Vengo anch’io qualche secondo dopo, con lungo gemito, le gambe che mi tremano, gli umori che mi colano lungo le cosce.
Rimaniamo stretti l’una all’altro così, mentre i nostri respiri si quietano.
Lentamente, torniamo alla realtà. Mentre cerchiamo di renderci nuovamente presentabili, mi dice allegro: “Che dici, un bel bagno appena siamo a casa?”
“Sì, ma sono io che avrò una sorpresa per te dopo…”
“Ah sì? Mmm, allora sbrighiamoci, perché non vedo l’ora…”
Usciamo dalla serra, riattraversiamo il giardino correndo e usciamo attraverso il cancello. Questo luogo sospeso nel tempo e questo giorno di inizio primavera rimarranno per sempre impressi nella nostra memoria.