Vernorexia
Data: 30/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Veronica Cailleach, Fonte: EroticiRacconti
... a baci lenti e profondi, che accendono un principio di piacere.
Sento indurirsi il suo sesso contro il mio fondoschiena e la sua presa su di me si fa più salda, quasi a voler annullare qualsiasi distanza fra noi.
Poi si stacca, lasciandomi praticamente senza fiato e guardandomi negli occhi dice: “Vieni, c’è una sorpresa”.
Mi trascina verso un piccolo edificio sul lato sinistro del giardino, fatto di grandi vetrate racchiuse da una gabbia di ferro dipinto di bianco, scrostato in vari punti. È un’antica serra.
La porta è socchiusa. Lui mi precede, aprendola e guidandomi all’interno. Mi trovo davanti dei lunghi tavoli di legno impolverati, pieni di vasi, molti dei quali sono rotti. Steli avvizziti, petali caduti e foglie secche, l’edera che la ricopre esternamente, dando vita a giochi di luci ed ombre. Sa che adoro le serre, soprattutto quelle segnate dal tempo. Posso sentire l’odore di terriccio e umidità che lo pervade.
Sul fondo scorgo un piccolo tavolino e, vicino ad esso, due sedie in ferro battuto con motivo floreale, dipinte di verde pastello, in perfetto stile liberty.
“Vieni.” Tenendomi per mano, mi porta accanto a una delle sedie e mi dice: “Ora siediti e rilassati.”
Intanto, estrae il suo smartphone, apre l’app di musica e sceglie “Seven Days Walking (Day 1)” di Ludovico Einaudi.
Si inginocchia di fronte a me, mi prende la caviglia destra e la alza gentilmente, mentre con l’altra mano mi sfila la ballerina color cuoio che indosso. Inizia a ...
... baciarmi il collo del piede, scendendo piano verso le dita, su cui porto uno smalto color ciliegia scuro, che ben contrasta con la mia pelle bianchissima. Bacia e lecca le mie dita, una ad una, guardandomi negli occhi. Amo quello sguardo: lo sguardo di quando ha fame di me.
Si appoggia il mio piede sulla coscia e mi sfila anche l’altra ballerina dal piene sinistro, iniziando stavolta a baciarne la pianta, mentre con le mani lo massaggia fino alla caviglia, facendole risalire fino al polpaccio, mentre mi succhia le dita.
“Sai quanto adoro i tuoi piedi…potrei baciarteli per ore, osservando le tue reazioni…”, sussurra.
Gli sorrido maliziosa. Lui capisce subito a cosa sto pensando.
Mi prende per entrambe le caviglie stavolta e si appoggia le mie gambe sulle spalle, cominciando a percorrerle con le sue labbra, lasciando una scia di baci e disegni umidi su entrambe. Mentre risale, mi solleva piano la gonna. Mi abbandono definitivamente alle sue cure, poggiandomi allo schienale della sedia, reclinando la testa all’indietro.
Ora mi mordicchia l’interno coscia, vuole portarmi a fremere di desiderio. I miei respiri diventano più lunghi.
“Hai fatto ciò che ti avevo chiesto?”, mi chiede all’improvviso.
Annuisco, mordendomi il labbro inferiore.
“Bene, vediamo com’è la situazione ora”.
Mi solleva la gonna di cotone leggero fino ai fianchi e nota con soddisfazione la macchia umida che colora le mie mutandine.
“Direi che è venuto il momento di toglierle…”
Mi ...