1. Viola


    Data: 23/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    ... ammirata qualche sera addietro.
    
    Il contrasto con la sua situazione attuale era forte, deciso.
    
    La guinzaglio di catena è un simbolo di potere per chi lo tiene in mano e di umiliazione e sottomissione in chi, invece, l’ha al collo.
    
    I polsi ammanettati dietro la schiena esponevano maggiormente i seni e rappresentavano la sua resa, la sua appartenenza a quell’uomo.
    
    Non era solo nuda, ma, così, anche quasi impotente, senza l’uso delle mani e delle braccia, maggiormente in balia del suo Padrone e, lo sapeva, degli ospiti presenti.
    
    Marzio avrebbe voluto bendarla, ma gli amici gli avevano chiesto di astenersi dal farlo.
    
    Volevano che la schiava, perché tale in quel momento era, li vedesse, con gli occhi verdi rivolti a terra.
    
    Viola li sentiva e ricordava quando quelle stesse persone le avevano fatto i complimenti e, gli uomini, il baciamano prima di entrare ad assistere allo spettacolo.
    
    Ora stavano invece assistendo alla sua umiliazione, godendo del suo bel corpo esposto, nudo ove la funzione dei pochi capi indossati era quella di farle maggiormente sentire la sua nudità ed esposizione.
    
    Viola si sentiva lo stomaco sottosopra.
    
    L’umiliazione le faceva sempre quell’effetto che lei detestava perché era come un pugno nello stomaco, ma del quale non riusciva a privarsene perché le faceva bagnare la figa il cui umido luccicava nell’assenza dei peli.
    
    Gli altri presenti, le sue amiche ed i loro mariti, lo notarono e ne risero.
    
    Il Padrone la condusse ...
    ... davanti all’amico seduto, con il cazzo già duro per l’eccitazione perché quella scena non poteva lasciare indifferente nessuno, soprattutto chi di quella bellezza ne avrebbe goduto.
    
    Lui era stato il primo, qualche sera addietro, a farle il baciamano accompagnato da una frase gentile di apprezzamento.
    
    Ora era vestito, quale forte contrasto con la sua nudità, ed aveva il cazzo che attendeva proprio lei.
    
    Il suo Padrone la condusse tra le gambe dell'ospite e, tirando il guinzaglio verso il basso, le ordinò di inginocchiarsi.
    
    La situazione era forte.
    
    Lo stomaco vibrava.
    
    Si sentiva umiliata e, in quell’attimo, pur con la mente vuota, piena solo delle sensazioni del presente, fece resistenza.
    
    Non fu solo lo sguardo basso, ma anche la tensione a non farle vedere il braccio del Padrone che, con il frustino, le colpì la schiena, una, due, tre volte.
    
    L’aveva visto quel maledetto frustino nella sua mano quando gli stava un passo dietro.
    
    In quel momento di buio, davanti al suo amico in attesa col cazzo esposto, lo aveva dimenticato.
    
    Sentiva solo umiliazione ed eccitazione.
    
    Si inginocchiò.
    
    Il Padrone, con altre due frustate, le ordinò di prendere in bocca quel cazzo e di non farlo uscire fino a che non avesse bevuto tutto.
    
    Avrebbe dovuto affidarsi solo all’abilità della sua bocca e della sua lingua, concentrandosi sulle palle prima e sul cazzo poi, con particolare attenzione al glande che, per quell’uomo, sapeva essere particolarmente sensibile.
    
    I polsi ...