L’amico sfigato
Data: 23/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... coprivano il volto, ma credo che se si fosse tolto gli occhiali, dato una sistemata e vestito in modo diverso non sarebbe stato da disprezzare. Era soprattutto il suo atteggiamento, l’essere sempre ingobbito, a farlo sembrare brutto. Ad ogni modo, avevo voluto portarlo con me per tentare ancora una volta di farlo ‘smollare’. Se poi avesse preferito stare in spiaggia con un libro”’.. beh, almeno avrebbe letto alla luce del sole, magari prendendo un po’ di colore.
E così eravamo lì sulla riviera per alcuni giorni. Prima uscita in spiaggia Mario si fiondò, come previsto, sotto l’ombrellone con un libro di un filosofo tedesco, io e gli altri invece ci guardavamo in giro per ‘vedere chi c’era’ e fare qualche conoscenza. La sera, in un noto pub, cenammo e soprattutto carburammo per la nottata. Con l’occasione conoscemmo tre ragazze del nord Italia, senza specificare di dove, probabilmente lì con le stesse nostre intenzioni. Chiara, Barbara e Milena, questi i loro nomi. Tre ragazze di 22 anni, carine, tutte con capelli sul biondo portati lunghi e lisci, tutte con shorts e toppino, tutte con occhioni grandi come la luna, tutte”. più che disposte ad accogliere al tavolo cinque ‘fusti’ (beh, facciamo 4 più Mario). Praticamente tre fotocopie. Da subito mi accorsi che interessavo a Chiara, ed io ero interessato a lei. Un sorriso luminoso e sbarazzino me la faceva apparire più’.. solare delle altre. Così sedemmo vicini e prendemmo a chiacchierare fitto fitto mentre mangiavamo ...
... schifezze annaffiandole con robuste pinte. Mario, seduto alla mia sinistra, faceva poco o nulla per entrare nelle conversazioni, anche quando cercai di farglielo fare, anche quando Chiara, e questo me la fece piacere ancora di più, tentò anche lei di coinvolgerlo. Niente, imbranato e chiaramente non a suo agio, scolava pinta dopo pinta guardandosi intorno. Gli altri amici e le amiche di Chiara nemmeno se lo filavano.
Ad un certo punto qualcuno lanciò l’idea, si era fatta una certa, di andare a ballare. Entusiasticamente Barbara e Milena approvarono, così i miei amici. Io e Chiara invece eravamo più interessati l’uno all’altra e rifiutammo. Mario neanche a dirlo”.. poco dopo che i cinque erano andati via ci salutò per tornare in albergo dicendosi stanco.
Io e Chiara rimanemmo ancora un po’, senza distrazioni, presi da quel ‘je ne sais quoi’ che ci aveva attratti a vicenda. Il copione è il solito di ogni avventura: risatine, carezzina, piccolo bacio, carezzina, bacio più profondo ””e la voglia di restare soli.
Lasciammo il locale mano nella mano incamminandoci sul viale parallelo al lungomare, fermandoci ogni tanto a baciarci, evitando le persone che camminavano di fretta o con la testa in aria come noi due. Non avevo voglia di andare in spiaggia e le proposi di andare nel mio albergo, dimenticandomi completamente di Mario. Così arrivammo e salimmo in camera trovandola vuota. Subito ci gettammo sul letto baciandoci ancora, esplorandoci vicendevolmente con le ...