L’amico sfigato
Data: 23/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... ‘
Lei non rispose, continuando a gemere. Da bastardo quale ero smisi di carezzarla e lo chiesi ancora:
– Vero? ‘
Mi rispose subito:
– No, può restare, ma tu continua”.. continua ‘
Soddisfatto ricominciai la mia carezza ma senza andare fino in fondo. Volevo tenerla sulla corda perché il mio obiettivo non si limitava al solo spettacolino a favore di Mario. Mi accorsi che l’idea mi aveva eccitato ancora di più. Ero teso e pronto alla penetrazione ma dovevo resistere. Continuai con le mie dita dentro di lei, fermandomi quando la sentivo fremere vicina all’orgasmo. Respinsi anche una sua mano che era scesa per darsi soddisfazione da sola.
– Nooooohhhhh. Cattivoooooo”’ ti prego, fammi venire”. Fammi venireeeeeehhhh ‘
Era il momento che attendevo: mi chinai sopra di lei per sussurrarle alle orecchie:
– Lo farò Chiara, ma devi farmi un favore”’ il mio amico Mario ha bisogno di te, delle tue mani, della tua lingua”’ ti prego, fai venire lui e io farò venire te ‘
Nel parlare avevo ripreso a muovere le dita in lei, il rumore umido dei suoi succhi riempiva la stanza. Feci cenno a Mario con la testa e lui capì di doversi togliere l’asciugamano che, vedevo era teso davanti. Titubante lo fece e alla nostra vista apparve il suo uccello. Ero sorpreso. Lungo almeno quanto il mio, spiccava per il diametro, sicuramente superiore. Il mio amico aveva virtù ‘nascoste’ e non lo sapevo, ma che ne avrebbe pensato Chiara?
Lei lo guardò da sotto, esitò un istante e poi ...
... allungò la mano per saggiarlo, stringendolo senza riuscire a riunire le dita. Lentamente, mentre io riprendevo le mie carezze, lo tirò a sé, allungò la lingua per assaggiarlo e poi cercò di farlo entrare in bocca, riuscendoci a malapena e solo con la testa. Mi bastava, ora dovevo mantenere la parola data e accelerai i movimenti. Chiara impazzì nuovamente. La vedevo leccare e succhiare l’uccello di Mario, il quale inebetito era fermo in ginocchio sul letto, incredulo di ciò che gli stava capitando, il viso stravolto in una smorfia di piacere. Mi mossi ancora con più forza, due dita nella micina, il pollice sul clitoride, un dito immerso nell’ano palpitante. Stava per godere Chiara ma venne preceduta da Mario. Poverino, doveva avere un arretrato spaventoso. Lo sentii urlare e mentre veniva Chiara lo tolse dalla bocca segandolo velocemente. Non aveva voluto farsi sborrare dentro ma non importava, e mentre il seme caldo le schizzava sul petto, sulla faccia, sui capelli, Chiara godette sotto le mie dita inarcando il ventre per venirmi incontro, gemendo come una forsennata, scuotendosi tutta sopra le lenzuola disfatte.
Ce l’avevo fatta, il mio amico aveva avuto il suo battesimo del sesso, ed ora toccava a me che ero ipereccitato. Mi misi tra le cosce di Chiara mentre lei era ancora abbandonata sul letto. La penetrai facilmente tanto era bagnata e lei non ebbe reazioni lasciandosi scopare, gli occhi chiusi, la bocca che emetteva un sospiro ogni tanto. Mario si era seduto sul letto, ...