1. Servizio ncc con sevizie – parte 4


    Data: 20/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Darkdaddy, Fonte: Annunci69

    Attenzione: le scene descritte in questo racconto potrebbero urtare la vostra sensibilità. Se vi ritenete sensibili, non proseguite.
    
    Dopo un tempo che sembrò eterno, sentii dei rumori provenienti dall’esterno. Erano un misto di passi e di lamenti, con un sottofondo di risate.
    
    Degli uomini varcarono la soglia del portone ancora aperto: erano in cinque, vestiti con jeans stretti e una t-shirt bianca, mascherati da clown. Al loro seguito comparve Matteo, trascinato dentro da altri due uomini. Aveva un occhio tumefatto, e molto lividi su tutta la schiena e sulle gambe. Sui pettorali e sullo stomaco aveva delle bruciature di sigaretta.
    
    “È tornato il figliol prodigo. Come penitenza, ha ricevuto la morte della bellezza, ben descritta da Palahniuk. Si potrebbe forse dedurre che ciò basti, ma la nuova squadra ha forse in mente un’altra tipologia di penitenza, che ora si accingerà a mostrarci. Considereremo questo una sorta di epilogo del quarto gioco”.
    
    Legarono i polsi di Matteo alle catene pendenti dal soffitto che ci tenevano prigionieri appena risvegliati. Si disposero in cerchio attorno a lui, non prima di essersi muniti di alcuni strumenti, tra cui delle fruste e dei bastoni. Gli attaccarono delle pinze ai capezzoli, facendolo gridare, e applicarono degli elettrodi ai testicoli. Il tizio muscoloso mostrò loro una museruola, che però rifiutarono: preferivano sentirlo urlare, per ottenere maggiore godimento.
    
    La prima frustata arrivò senza preavviso, ferendo la ...
    ... schiena in maniera obliqua. La seconda colpì la spalla destra e parte del braccio. La terza centrò lo stomaco. La rapida successione con cui avvennero zittì le urla di Matteo, rimasto senza fiato da quei colpi improvvisi. Non paghi delle frustate, fu nuovamente bastonato sullo stomaco tre volte, e poi gli tirarono i capezzoli con le pinze. Lo frustarono nuovamente, sulla schiena, a cadenza regolare, colpendo talvolta le gambe e le spalle. Quando perse i sensi, gli elettrodi ai testicoli lo fecero sobbalzare, e tutti risero, tranne Matteo, che singhiozzava. Qualcuno lo prese a cazzotti nello stomaco, ed uno in faccia alla fine.
    
    Continuarono a torturarlo finché non si stancarono, e uno di loro gli tolse gli elettrodi per dargli una ginocchiata nei coglioni, facendolo svenire nuovamente.
    
    Matteo era una maschera di dolore, con lividi un po’ ovunque. Lo misero sulla sling, dove era stato Nicola prima di lui, gli legarono polsi e caviglie, e si denudarono tutti e sette.
    
    Gli gettarono dell’acqua fredda in faccia, e non appena rinvenne, cominciarono a scoparlo in bocca e in culo, alternandosi tra di loro, talvolta mettendogli anche due cazzi in bocca. Qualcuno gli pisciò anche in bocca mentre gli scopava la gola, bloccandogli la testa per obbligarlo ad ingoiare tutto.
    
    Non durarono molto: sborrarono tutti e sette dentro il culo di Matteo, che prese le scariche senza proferire parola, ormai anestetizzato dall'umiliazione ricevuta. Della sborra gli colava fuori dal culo, ed uno la ...
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