1. RAPPORTI DI BUON VICINATO – (CAP.1) IL MIO NUOVO CONDOMINIO


    Data: 18/07/2019, Categorie: Etero Autore: paco, Fonte: RaccontiMilu

    “Andare ad abitare da solo fuori per lavoro spesso è triste, ma un buon vicinato molte volte ti tira su… e non solo di umore.”
    
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    Ecco fatto, l’azienda dove lavoravo è fallita. Dopo un mese fortunatamente trovo lavoro a Milano (o meglio periferia, un paesino isolato dal mondo). Preparo le valige, un saluto alla famiglia ed ecco un altro Napoletano emigrare al Nord.Trovo un monolocale in fitto a due passi dall’ufficio: una palazzina a tre piani, 5 appartamenti (il monolocale a piano rialzato era la vecchia sistemazione del portiere che ora non abitava più lì).Col tempo faccio conoscenza un po’ di tutti anche grazie all’aiuto del signor Tonino (il portiere) e di sua moglie, che spesso mi offriva qualcosa per cena.Al primo piano c’erano due appartamenti in cui abitavano una coppia di pensionati e una famiglia alquanto tranquilla (marito, moglie e un figlio), al secondo una coppia di sposi di 24 anni, palestrato lui, con la puzza sotto il naso lei… se ti salutava era perché non poteva fare a meno di rispondere al tuo saluto, la loro casa era stata ricavata dai due appartamenti del pianerottolo, mentre nell’ultimo appartamento, mansarda con terrazzo a livello grande quanto uno degli appartamenti, abitava una coppia di 40-enni (li chiamerò Brambilla), lui medico presso l’unico ospedale della zona (un giorno sì e l’altro no era di turno la notte), lei casalinga per dovere e non per scelta (aveva perso il lavoro, ma tanto un altro non le serviva con quello che le passava ...
    ... il marito).Il signor Tonino mi raccomandò di stare attento alla signora Brambilla, che era insaziabile di sesso e spesso si era portata il piacere a casa (anche di notte), ma parecchi ragazzi (max 30-enni) erano finiti in ospedale per la gelosia del marito, che poi si era trovato pure a doverli medicare…Io, un 30-enne nella norma sia come fisico che come voglia di vivere e divertirmi, unico neo, mi piacciono le donne mature e stando lontano da casa… cosa fare? Cercare nei rapporti di buon vicinato (possibilmente all’ultimo piano) un po’ di svago. Ormai nel palazzo ero di casa, a parte la coppia di neo-sposi, una sera a casa di uno, una di un altro, le passavo in compagnia senza ripensare a casa.Quando tornavo da Napoli ogni 15 giorni portavo sempre qualcosa di tipico, sfogliatelle, mozzarelle… e facevo la gioia dei miei vicini (anche degli sposini).Una domenica sera mi accorsi di aver lasciato le chiavi a casa a Napoli, così, visto l’ora tarda bussai alla signora Brambilla, l’unica ad avere ancora la luce accesa, per farmi chiamare qualche pensione nei dintorni. Il marito era di turno ed io bussavo alla sua porta… assolutamente mi proibì di chiamare l’albergo, e poi il marito avrebbe smontato il mattino dopo, quindi mi invitò a dormire da lei. Nulla a dirvi che ci coricammo nello stesso letto e cominciò una lunga chiacchierata… Mi chiese cosadicessero di lei nel palazzo ed io, data la situazione riferii tutto, anche per provocarla… Negò, mi disse che erano dicerie “Una donna ...
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