Sognando la mistress.
Data: 17/07/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: segati, Fonte: RaccontiMilu
... mio corpo’passava e ripassava per accertarsi di aver coperto ogni angolo esposto del mio corpo. Mi sentivo una bestia da macello. Arrivo anche ai miei genitali’con la spugna mi passo sotto le palle più volte, poi afferro il cazzo e tirò giù la pelle scoprendo il mio prepuzio’non so cosa gli passava per la testa, ma li esito per qualche istante, come se ammirasse questo pene flaccido e grondante. Poi riprese il suo compito, e mi deterse con un ulteriore passata di acqua’. Ero stato lavato come una bestia. Mi lascio li a sgrondare per qualche minuto’non so cosa stesse combinando. Arrivo da me con una lenzuolo e mi avvolse per farmi asciugare. Non ci credevo, ma il tepore emanato da questo tessuto era inebriante dopo tutto quello che avevo passato. Fini la preparazione liberandomi le gambe dagli anelli. Mi mise una mascherina sugli occhi per impedirmi di vedere il seguito. Mi libero finalmente i polsi. Fu una sensazione sgradevole riabbassare le braccia’.il sangue che refluiva fu quasi shoccante. Ma duro poco, infatti i miei polsi vennero nuovamente bloccati dietro la mia schiena. Dopo qualche istante senti ritornare la mia mistress”bella capra, sei tutto lavato ora ? ‘ti è piaciuto il trattamento al culo ? ‘certo, non potevamo mica lasciare che tu imbrattassi gli arnesi! Ora hai un culetto bello pulito!’ bene, sai già l’ulteriore passaggio’.ora il mio praticante di accompagnerà nella stanza accanto e ti preparerà per la visita medica. Ci si vede dopo. E se ne andò. ...
... Dopo aver subito il lavaggio per la visita medica la mistress mi lascio nelle mani del suo praticante. Venni condotto fuori dalla stanza dove ero appena stato adeguatamente lavatoe preparato per recarmi nell’ambulatorio medico. La cosa non mi spaventava più di tanto, sapevo che avrebbero fatto dei controlli sul mio corpo per accertarsi delle mie condizioni fisiche, volevano essere certi che io potessi affrontare una severa sessione bdsm senza rischiare la pelle. Poi, devo ammettere, pensare a delle mani guantate che si intrufolavano nei miei pertugi mi faceva eccitare’ I corridoi che attraversai rispecchiavano quello che da fuori appariva questo ambiente’muri scrostati, pavimenti sconnessi, poca luce’tutto rendeva questo posto misterioso e quasi lugubre. Arrivammo davanti ad una porta che, a differenza di tutte le altre incrociate, era di un metallo lucido, pesante. Si vedeva che era un ambiente assolutamente più nuovo e moderno. Mi face entrare dentro’quello che vidi contrastava con tutto il resto fin ora visto: mura bianche e pulite, un enorme specchio al muro, illuminazione con plafoniere neon, nessuna finestra, un carrello con alcuni attrezzi chirurgici, un armadio con ripiani in vetro’ed un macchinario sinistro, con dei bracci meccanici. Tutto nuovo e luccicante, sembrava una moderna sala operatoria. Al centro della stanza una pesante tavola di acciaio era posta verticalmente, ai lati dei tubi di ferro. Il praticante mi face appoggiare la schiena a questa tavola, e subito ...