1. ¡Bajame!


    Data: 17/07/2019, Categorie: Etero Autore: Notorius, Fonte: EroticiRacconti

    È appena finito il turno serale.
    
    Una serata massacrante, più di ottanta coperti.
    
    Siviglia è bellissima, ma ad Agosto il caldo è insopportabile, specialmente in cucina.
    
    Vapore, griglie, fuoco e fiamme.
    
    Ritmo serrato.
    
    Finisco di lucidare il banco e gli sportelli in acciaio... finalmente...
    
    Una bella doccia calda mi ripulisce dal sudore e dalla trance agonistica.
    
    Mi asciugo, mi vesto ed esco.
    
    Fuori l'aria è decisamente più gradevole.
    
    Nella strada che porta da Plaza del Triumfo alla Giralda soffia una debole brezza che mi rinfresca attraversando la mia camicia di lino bianco.
    
    Sono stanco, ma non ho voglia di dormire, sono qui già da dieci giorni, e non ho ancora conosciuto nessuno.
    
    Amo il mio lavoro, ma non aiuta la mia vita sociale.
    
    La piazza davanti alla cattedrale è contornata da locali, tapas bar, cervezeríe, taverne.
    
    Un bicchiere di sherry, è quello che ci vuole.
    
    Pedro Ximénez muy Viejo.
    
    Con questo caldo è perfetto, gusto secco, al naso molto complesso, fichi secchi, datteri, miele di castagno, moka e noci.
    
    Lungo e fine.
    
    Ma non ho voglia di bere da solo.
    
    Il vino è condivisione, è compagnia, è vita.
    
    Seduta da sola ad un tavolino del El Milagritos, vedo una ragazza.
    
    Non è particolarmente bella, ma ha un qualcosa che attira la mia attenzione.
    
    Non so cosa...
    
    Capelli rasati, fisico acerbo, minuto, piercing al naso, e uno sguardo vivo, luminoso, come uno zampillo d'acqua.
    
    Un vestitino ...
    ... leggero, tortora, di tessuto fine, le aderisce al corpo, spinto dalla brezza.
    
    Seduto al bancone del bar ordino da bere, e mentre bagno le mie labbra con il primo sorso di vino, mi volto leggermente per guardarla di nuovo.
    
    Anche se nervosamente finge di scrivere al telefono, mi accorgo che sta guardando verso di me con la coda dell'occhio.
    
    Devo conoscerla.
    
    -"Jaime, stasera dammi la bottiglia intera...e due calici."
    
    Prendo la bottiglia di Pedro Ximénez ghiacciato, i due bicchieri e mi incammino verso il suo tavolino.
    
    -"Buonasera, posso?"
    
    Lei mi guarda tra lo stupito e il divertito, e con un sorriso di quelli che ti fanno formicolare l'anima, annuisce indicando l'altra sedia con la mano.
    
    Ci presentiamo.
    
    Si chiama Carolina.
    
    33 anni.
    
    Colombiana, di Santa Marta, delizioso comune costiero, affacciato sul mar dei Caraibi.
    
    Il suo accento sudamericano è molto piacevole, con quella cadenza tipica delle latinas, quasi musicale.
    
    Parliamo, e beviamo.
    
    Beviamo, e parliamo.
    
    In poco tempo entriamo in confidenza, un po' grazie agli effluvi dell'alcool, un po' per quella sensazione di affinità, di anime dai contorni simili, felici di non aver proseguito il proprio percorso su strade parallele, ma di essersi finalmente incrociate.
    
    Ride fragorosamente e spontaneamente quando le cito la mia frase preferita di Pablo Neruda.
    
    "¡Tú eres lo único que tengo
    
    desde que perdí mi tristeza!
    
    ¡Desgárrame como una espada
    
    o táctame como una ...
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