1. Vivace creatività


    Data: 16/07/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... settore arrivi dell’aeroporto, che io avevo azzardato esaminando per bene quel comunicato, siccome ha spifferato rendendomi nota in seguito la tua autentica indole. Inizialmente ci interpellavamo, giustappunto per tenerci in aggancio e in collegamento dopo numerose stagioni senza neppure più incontrarci, probabilmente in quanto eravamo alquanto deconcentrati, disattenti e perfino disgustati. Quel verificarsi ancora di quei cauti, guardinghi e prudenti messaggi, all’improvviso riapparvero dimostrandosi in quel linguaggio quasi comico e umoristico ‘sono integralmente inzuppata’ oppure ‘mi trovo al congresso’, allorché per me era unicamente la riapparizione dopo un sonnacchioso viaggio internazionale, non per questo estraneo né coinvolto verso quei desideri, al contrario, aumentati e cresciuti a dismisura dalla lunga assenza da casa, perché da allora, invero, sebbene lontani per lungo tempo, a oggi abbiamo ripetuto più volte questa situazione sempre con effetti deturpanti e sfiguranti almeno per quella parte di mente, che si sarebbe dovuta focalizzare a quell’ora per mezzo di quegli svariati impegni professionali. Abbiamo anche ripreso a vederci sia pur di rado, aizzando e scatenando per un’insonne notte intera su d’un letto o per un’ora solamente sul sedile di un’auto tra quell’alta vegetazione fantasie nascoste e appena accennate per dieci anni, eppure intense, con le bocche piene, con le lingue vogliose e gli orifizi caldi e pronti, con i polpastrelli che scivolano frugando e ...
    ... le cosce che s’inondano di fluidi che colano.
    
    Io attualmente corro veloce con le mie gambe nel bosco e fuggo con le fantasie che da qualche giorno non m’abbandonano, forse l’una alimentando le altre e viceversa, giacché non posso non dirigere l’occhiata a quegli attimi di letizia e di gioia avvertiti con chi attualmente coabita in mia presenza, al momento nella sua dimora non distante da qua, pressoché allestita al meglio per consumare il banchetto serale, senza esigere né rivendicare altre pretese. Una volta, invero, Francesca non faceva economia, giacché in mia presenza lei era la piena libertà e la totale nudità: bastava solamente un breve cenno alle volte o un civettare poco più duraturo, dato che le dita curiose e fameliche sprofondavano in brevissimo tempo tra le gambe, tra le labbra, tra i glutei per cercare la reazione che combina i sensi in una formula di gemiti sordi. Su quella poltrona dall’aspetto serpeggiante e quasi orizzontale visibilmente denudati abbiamo tanti ricordi, dove sono impregnati i nostri fluidi che carichi di piacere cadono per gravità coprendone i volti, rabbuiandoci la vista assieme ai nostri corpi che si muovono a ondate.
    
    Questi dieci minuti d’accelerazione rapida e continua devono dare adesso tutto il senso alla corsa, portare l’ultima mezz’ora di ritorno a un ritmo importante e allenante che lasci il segno. Sembra in effetti una piccola crisi di fiato, però &egrave soltanto zucchero che viene meno: d’ora in poi la fatica non si deve più ...