1. Vivace creatività


    Data: 16/07/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Oggi va bene nonostante sia già l’ora del tramonto, l’aria primaverile &egrave ancora tiepida dal momento che mi metto i pantaloncini corti e soltanto una maglietta, siccome questa sera si correrà di buon ritmo per almeno un’ora intera, per quella strada non asfaltata da quella parte verso la collina, esattamente a ovest. Quest’oggi in verità non ho ancora ricevuto alcun segno da Sandra, sebbene i miei numerosi e prudenti messaggi siano stati inoltrati: a questo punto mi rimane il dubbio e il concreto timore d’un qualche difetto o perfino d’un lieve malfunzionamento, o forse non t’ho liberato né sciolto a sufficienza dai legami della giornata, di questo andare l’intensità dei pensieri che già dalla notte precedente penetravano, adesso s’ammasserà e si concentrerà in me nel bosco di corsa. E’ passato il tempo in cui sorprendendoci timidamente ci siamo eccitatati ed entusiasmati, lontani con quell’inseguirci di messaggi fino all’ammissione e alla libera e licenziosa confessione finale:
    
    ‘Adesso sono in riunione, mi trovo con degli altri collaboratori e sono integralmente bagnata per colpa tua’ – ho letto improvvisamente sul quel piccolo e monocromatico visore.
    
    A quel punto la sua imbarazzata e turbata soddisfazione di quel contatto impalpabile diventava anche mia, dato che continuavo senza esitare fino a immaginarla fuori per alcuni istanti da quel soggiorno, distaccato e fuori mano da quelle persone per un intrinseco e profondo individuale conforto, siccome in seguito ...
    ... tu m’hai abilmente e virtuosamente confidato lambendoti con la lingua al momento le dita, come hai compiuto in quell’occasione. Il ritmo diventa subito energico e intenso, forse perché già per tutta la giornata la grinta nelle sue sconosciute forme ha circolato nel mio corpo, facendomi pensare a delle fantasie febbrili con lei eccitandomi e anche evocando.
    
    Il bosco &egrave già folto e il primo tratto d’asfalto &egrave superato, io respiro a fondo, dal momento che mi gratifica alquanto fantasticare e m’appaga ideare come le andrebbe a genio l’attuale movenza dei muscoli del ventre che si comprimono, con quelle spalle ampie per dissipare all’esterno il respiro per poi riacciuffarlo, marcando il ventre e il petto verso l’esterno con quella falcata che s’impegna irrigidendo a ritmo la coscia segnata dai tendini dei muscoli, precisamente quegli stessi che io ho premuto inumidendoli con i tuoi fluidi e scivolando nel cercare un’impossibile penetrazione, allargando al passaggio le tue cosce, le grandi labbra e la tua mente, impegnandomi con cupidigia e con gli occhi aperti sul seno e sulla bocca. Lo stesso movimento del ventre e del petto, che adesso slancia il ritmo delle mie gambe peraltro simultaneo e discordante, depilato per convertire maggiormente i succhi roventi e sfuggire da una parte all’altra impugnando i glutei morbidi e sferici come una garantita certezza.
    
    Fu difatti in quel tempo, al rientro dalla Danimarca, accaduto più di tre anni fa appena, all’esterno del ...
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