1. Visioni e miraggi unici


    Data: 13/07/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... il cazzo alla bocca, lui ebbe un inatteso gemito di sorpresa quando lei glielo ingoiò di colpo. I loro corpi divennero di fuoco, il desiderio e la lussuria li portava a dimenticare tralasciando tutto ciò che era successo intorno a loro, squillò frattanto il telefono, malgrado ciò loro non lo udirono giacché erano unite anche le loro anime, perché stavano volteggiando in un cielo rosso come al tramonto, ardente e infuocato come la loro intensa passione:
    
    ‘Su dai, prendimi, perché non resisto più, fammelo sentire’ – strepitò Maggie accalorata ed elettrizzata più che mai esortandolo.
    
    Lui appoggiò Maggie sullo scrittoio, la sollevò facendola sedere sul piano di lavoro e la penetrò deliziosamente, immergendosi e perdendosi in conclusione in maniera estasiata dentro quella pelosissima e foltissima rossiccia fica. Lei fu pervasa da un immenso piacere, giacché lui affondava profondamente dentro di lei, il ritmo gradualmente aumentò, poi insieme toccarono la cima, il vertice radicale della passione. Un raggio di sole entrato dalla finestra si posò nel frattempo sui quei corpi sazi d’amore, illuminando e ravvivando il loro desiderio appagato, Maggie si riscosse dal torpore, intanto che la sua mente sognava ancora, perché il ricordo di quella prima volta la sconcertava e la sconvolgeva nel profondo. Cercò invano di riprendere il lavoro interrotto, eppure il ricordo di lui era così esuberante e vivo, che le fece desiderare d’essere ancora tra le sue braccia, di poterlo ...
    ... opportunamente accarezzare, malgrado ciò la brusca realtà la fece rudemente riscuotere, il telefono suonava indifferente e neutrale lasciandole aspramente e inevitabilmente l’amaro in bocca.
    
    Quella pioggia insistente la stava nel frattempo bagnando, dato che non s’accorse di non aver aperto in tempo l’ombrello, considerato che era oramai tutta inzuppata e aveva freddo, poiché aveva fatto tutta la strada dall’ufficio a casa a piedi sotto quella pioggerellina continua, s’infilò sennonché nel portone e nella penombra le sembrò di scorgere un’ombra, perché lui aveva l’abitudine d’aspettarla lì un po’ nascosto da occhi curiosi e invadenti, eppure sapeva che non poteva essere che la sua smodata immaginazione a farglielo riapparire ancora lì. Lui sarebbe salito insieme a lei e appena varcata la soglia di casa l’avrebbe abbracciata sollevandola leggermente da terra per baciarla. I suoi baci effettivamente la sconvolgevano in modo disorganico, per il fatto che avevano l’efficacia e l’intensità d’un fuoco d’estate, giacché esprimevano simboleggiando tutta la passione che aveva per lei. Lei lo amava in modo completo e incondizionato, sì adesso lo capiva bene, dato che era un potente e indiscusso sentimento d’amore, mentre per lui era solamente un’emozione del momento, in quella circostanza lei si fermò per fantasticare, intanto che faceva una doccia calda.
    
    Quella sera d’estate con un’afa tremenda l’unico e prezioso refrigerio era farsi ragionevolmente una doccia fresca, cosicché appena ...