Startrail con Dolomiti – 3
Data: 11/07/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... bravo è uno stronzo come te che corre dietro a quella stupida troia. Non so spiegarmelo, ma non rimasi sorpreso dalla trivialità della vippetta. – Di certo non ho intenzione di sollevarmi al tuo livello sociale e, soprattutto, culturale, principessa – le risposi, offeso esclusivamente per il termine con cui aveva etichettato la dolce Emma. A giudicare dall’espressione di sorpresa e allarme di Gala, il disprezzo che apparve sulla mia faccia fu ben più efficace di qualsiasi insulto che potessi lanciarle contro. – Quindi, abbi la cortesia di non macchiare la tua persona con un plebeo come me e torna dal Frank Capa che ti meriti, anche se mi sembra più Frank West. Gala fu sul punto di esplodere, vibrando come se un brivido l’avesse colpita, ma poi si limitò ad un “ti odio! Sei uno stronzo!”, infine si voltò con le mani che si stringevano in pugni con un vigore tale che mi sarei aspettato di sentire il grosso telefonino emettere suoni di plastica intenta a creparsi. La guardai allontanarsi cercando di non fissarle il culo, ma il mio sforzo ebbe ben poco successo. Avrei dovuto offendermi, sentirmi insultato, ma l’unica cosa che feci fu infilarmi la lingua tra i denti per non mettermi a ridere quando mi chiesi cosa avrebbe pensato Lucio se avesse assistito a quello scambio di battute.
Verso le sei del pomeriggio, con in mano la lista che avevo preparato in giardino, recuperai il materiale che ritenevo necessario per passare la notte al pianoro con Emma e lo posi nello zaino, ...
... aggiungendo un paio di borracce piene, qualche barretta proteica e una manciata di preservativi: a giudicare dal comportamento della ragazza quando le avevo proposto di tornare lassù, immaginai che sarebbero tornati comodi. Mi dispiacque non aver portato della crema per massaggi oltre a quella solare… Avevo mandato un messaggio a Emma, informandola della possibilità di scroccare un passaggio. Lei mi aveva risposto che si sarebbe presentata al parcheggio per l’ora pattuita con la sua fotocamera e il necessario per la notte all’aperto, e così fece: mentre l’ombra delle montagne stava risalendo dalla valle verso il pianoro dov’eravamo diretti, mi raggiunse accanto alla jeep dell’albergo data in prestito al meteorologo. Emma mi sorrise, incapace di trattenere l’eccitazione. Mi diede un casto bacio su una guancia, ma la mano che appoggiò, forse inconsciamente, a pochi centimetri dal mio inguine, di casto mi sembrò avere ben poco. – Sono davvero curiosa di scoprire cosa vuoi fare questa notte – mi confidò a bassa voce, lasciando intendere un secondo senso alle sue parole. Non voleva darlo a vedere, ma era decisamente intenzionata a sedurmi nella speranza di ricevere un nuovo ditalino come quello della mattina. Sogghignai al pensiero. Non avevo intenzione di deluderla. Il meteorologo indugiò qualche secondo di troppo su Emma quando la vide per non far capire che apprezzava la sua vista quanto una cella temporalesca, poi notai un accento di amarezza infondersi nelle sue parole quando ...