1. La Storia di Monica – Cap. 3.0 – Tommaso


    Data: 09/07/2019, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    ... “Tu intanto inizia a spogliarti, perch&egrave non &egrave giusto che lo faccia solo io.” risposi portandomi un dito alla bocca e facendo la voce da ragazza ingenua. Lui obbedì e quando lo vidi con i soli boxer, mi girai per dargli le spalle e far scivolare a terra la vestaglia, mostrandomi in bustino e perizoma di pelle rosso acceso. Iniziai a ballare muovendomi nel modo più sensuale possibile, e giocando col perizoma, infilandoci le mani dentro più volte. “Nuda nuda !” mi disse battendo le mani a tempo. “Solo se tu ti sdrai sul tappeto.” Non feci quasi in tempo a finire la frase, che Tommaso era già disteso sul tappeto, così non mi rimase che sfilarmi il perizoma prima di mettermi a cavalcioni sopra di lui. “Leccami la fica e fammi godere.” gli dissi senza alcuna esitazione. Nonostante Tommaso fosse anche bravo ad usare la lingua, non riuscivo a sboccarmi, e gemevo più per fare scena, che per reale piacere. Era come se la sua lingua non passasse realmente nello spacco della passera, o le sue labbra non si poggiavano sul mio clito sino a succhiarlo. Mi bastava infatti guardare i suoi boxer per perdere ogni traccia d’eccitazione, come se il sapere che non sarebbe mai stato realmente ‘uomo’ m’impedisse di provare quel piacere che cercava di darmi. Provai anche a girarmi per non vedere il suo corpo, mettendomi anche carponi in modo da fargli leccare entrambe le mie porte del piacere, ma era tutto inutile. Presi così a masturbarmi all’inizio con un certa delicatezza, per ...
    ... finire quasi con rabbia, usando un fallo non troppo grande per paura di ferirlo nell’orgoglio. Sperai che prendesse almeno in mano quel simulacro per farmi godere, invece Tommaso continuò a leccarmi la fica come se fosse un preliminare, e non un vero e proprio rapporto. “Mm come sei bravo.” gli dissi mentendo mentre ero sdraiata al centro del letto “Leccami tutta che sto venendo.” In realtà neanche il fallo riusciva a darmi un minimo di piacere, quindi finsi d’avere un orgasmo per poi rimanere sfinita quasi senza fiato. Non so neanche perch&egrave poco dopo Tommaso si rivestì per andarsene e lasciarmi sola con i miei pensieri. “Ma guarda tu come mi sono ridotta, non solo devo fingere di provare piacere con quell’incapace, che poi se va ma per andare dove ?” pensai mentre prendevo il fallo più grosso della mia piccola collezione “Almeno mi scopasse con uno di questi, potrei dire che serve a qualcosa.” Iniziai a leccare entrambi i falli in preda ad una voglia irrefrenabile, poi mi sistemai carponi e feci scivolare il più piccolo dentro il mio retto, per infilarmi subito dopo l’altro nella passera. “Giuro che ti sposo solo per riempirti di corna mio bel Tommaso. Sarò la tua impeccabile moglie di giorno e la più grande puttana di questa terra di notte, e poco m’importa se a farmi godere saranno uomini o donne. Non mi limiterò solo a scoparmi chi più mi piace, ma voglio anche sottomettere quanti più cornuti mi sia possibile, e rendere miei schiavi sia loro che le loro puttane. Sì la ...