1. L'SMS


    Data: 06/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    ... attesa, bendata), concentrata a tenere la posizione in attesa di essere usata, non pensa più al momento in cui, arrivato, Lui le girò intorno, senza salutarla, per ammirarla.
    
    Le piaceva essere ammirata, guardata. Sapeva che in quel momento Lui la stava desiderando e si eccitava della sua sola vista, esposta, offerta, inginocchiata nell'anima prima che nel corpo.
    
    Attesa, desiderio, desiderio, attesa.
    
    Eccitazione.
    
    Anche Lui era eccitato al suo arrivo. Lo vedeva, lo sentiva, ne percepiva il respiro corto, tipico di chi sta per avere accesso al piacere.
    
    L’aveva spogliata Lui, con bramosia, con foga, con desiderio, desiderio di lei e del suo corpo che lo avrebbe fatto godere.
    
    Non seppe quanto tempo fosse passato dall’apertura della porta al momento in cui, stesa col ventre sul pavimento, Lui, tenendola ferma a terra con un piede posato sulla sua schiena, aveva iniziato a frustarle il culo.
    
    Il cuore era a mille mentre, sentendo il piede su di sé che la schiacciava, sentiva che si stava sfilando la cinghia con la quale avrebbe rafforzato l’eccitazione di entrambi.
    
    Umiliazione, costrizione e dolore.
    
    Sottomissione.
    
    Adesso è legata alla poltroncina, offerta a 90 gradi.
    
    Muove di lato la testa perché lo sente aggirarsi attorno a lei.
    
    Ha ancora la cinghia in mano?
    
    Ha il frustino?
    
    Quel maledetto cazzo di frustino.
    
    La eccita l’attesa del colpo, del dolore liberatorio e dell’inizio dell’attesa del colpo successivo.
    
    In quel momento però Lui non ...
    ... la sta toccando, ma si limita a girarle intorno.
    
    Stronzo.
    
    Stronzo.
    
    Stronzo.
    
    Sa l’effetto che le fa non potendolo vedere, con quella benda del medesimo colore delle sue autoreggenti, unico indumento che veste la sua eccitante ed eccitata bellezza.
    
    La mano.
    
    La mano dell’uomo prende possesso dei suoi capelli che usa per tirarle indietro la testa.
    
    Simona sa cosa vuole ed apre istintivamente la bocca per accogliere il frutto dell’eccitazione che lei gli aveva procurato, iniziata nel momento in cui Lui aveva scritto quell’sms.
    
    Il cazzo è già duro quando le entra in bocca. Quel turgore è opera sua, opera del desiderio che Lui ha di lei. Quell’eccitazione è stata procurata dalla sua umiliazione e dal suo dolore, che hanno eccitato anche lei, con quella maledetta tensione alla bocca dello stomaco che le fa bagnare la figa, quella stessa figa che ora lo sta aspettando.
    
    Lui sta usando la sua bocca per il proprio esclusivo piacere.
    
    Il frustino!
    
    Allora lo aveva in mano, quello stronzo, quando le stava girando intorno.
    
    Lo sente nel solco delle sue natiche.
    
    L’avrebbe picchiata?
    
    L’avrebbe sfiorata?
    
    L’avrebbe accarezzata con quel frustino?
    
    La benda le fa solo sentire il movimento e le crea ansia.
    
    Quando non avverte lo strumento tra le natiche non sa se si sta preparando al colpo.
    
    Così, però, perde concentrazione sul cazzo in bocca e Lui le da strattoni alla testa, tenendole i capelli, per richiamarla al suo lavoro.
    
    Lei teme il frustino ...