1. L'SMS


    Data: 06/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    Cazzo!
    
    Cazzo!
    
    Cazzo!
    
    Non era pronta!
    
    Stava uscendo, era già in auto e si era appena immessa in strada quando le arrivò l’sms. Inizialmente aveva pensato di leggerlo al suo arrivo in centro, dopo avere parcheggiato, ma una sorta di sesto senso (cosa che aveva imparato a sviluppare) le impose di fermarsi e di leggerlo subito.
    
    Il cuore le prese a battere più velocemente quando lesse che Lui sarebbe arrivato entro 20 minuti e lei avrebbe dovuto farsi trovare pronta, vestita.
    
    Venti minuti erano pochi, troppo pochi.
    
    Era già vestita.
    
    Indossava sempre abiti eleganti e sexy, che evidenziassero il suo bel corpo e si intonassero con il colore quasi biondo dei suoi capelli.
    
    Ma non erano quelli i vestiti che Lui voleva.
    
    No, maledizione.
    
    Lui li voleva sfacciati, sexy, eccitanti, che gli facessero circolare il sangue alla sola vista del suo corpo dentro quegli abiti che la facevano sentire ancora più nuda.
    
    Lasciò l’auto nel vialetto per non perdere tempo ad aprire il garage.
    
    Si precipitò in camera per cambiarsi, indossare le autoreggenti come Lui voleva e le scarpe nere, quelle col tacco 12, decollete.
    
    Si doveva vestire pur sapendo che quell’abito sarebbe durato pochissimo indosso a lei.
    
    L’attesa, la bellezza, l’eleganza, la classe.
    
    Questi elementi contribuiscono all’eccitazione, al sesso, all’attrazione, ai reciproci ruoli.
    
    Lui amava sapere che in quel momento lei si stava preparando per compiacerlo, che si stava prendendo cura di sé ...
    ... oltre a ciò che già faceva normalmente per il piacere di essere bella, per sé stessa prima che per gli altri, in quanto si può piacere solo se si piace a noi stessi, gli arbitri più severi.
    
    La vestizione e la preparazione erano cose ormai dimenticate.
    
    Simona si trova adesso col busto sulla poltroncina. I polsi legati, così come lo sono le caviglie alle gambe del mobile.
    
    Sa di essere esposta, il viso è oltre lo schienale e sa come sarà usata la sua bocca.
    
    La sua figa è allargata dalla postura delle gambe costrette dalle corde.
    
    E’ in attesa, quella maledetta ed eccitante attesa.
    
    La stessa attesa che l’aveva snervata quando, vestita ed inginocchiata, era davanti alla porta, in attesa di ciò che Lui avesse avuto voglia di farle.
    
    Lo stronzo, tale lo considerava in quei momenti, arrivò con 10 minuti di ritardo rispetto ai 20 che le aveva concesso per prepararsi.
    
    Lo sapeva! Lo sapeva che sarebbe stato così, ma lei doveva farsi trovare pronta, voleva farsi trovare pronta.
    
    Quei 10 minuti in più furono scanditi per ogni secondo nel pulsare accelerato del cuore che le pompava il sangue nel corpo già eccitato.
    
    Lo odiava, in quel momento lo stava odiando, tanto odio quanto era il desiderio, desiderio che l’attesa finisse e che Lui cominciasse. Desiderio che l’attesa non finisse perché l’eccitazione che anticipava il piacere era già esso stesso piacere.
    
    Mentre, in quel momento, è a 90 gradi, legata alla poltroncina (dov’è, dove cazzo è Lui mentre lei è lì in ...
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