1. "Ora fai quello che ti dico, voglio premiarti


    Data: 08/03/2018, Categorie: Prime Esperienze Tabù Autore: BelMoroItaliano, Fonte: xHamster

    ... così, così, mi fai godere”. Lei manifesta il suo piacere in modo molto esplicito e rumoroso, muovendo la testa e gridando. Dopo alcuni istanti si appoggia sui gomiti e dice: ”Ora vienimi dentro, voglio sentire il tuo cazzo dentro di me. Vieni”.
    
    Io mi inginocchio tra le sue gambe ed appoggio il glande tra le grandi labbra, Sara è calda e fradicia di umori. Il mio uccello pare risucchiato dentro di lei tanta è la facilità con cui entra, lei mugola di piacere e mi incita: “Ora scopami, scopami forte, riempimi di sborra, voglio sentirti venire. SCOPAMI!!!!” io accelero il ritmo del mio movimento, non riesco a controllarmi a lungo e vengo dentro di lei. Ogni spruzzo è un brivido di piacere che mi arriva fino al cervello. Lei asseconda i miei movimenti e sembra volere sentire ogni getto mentre continua a gemere chiedendomi di riempirla.
    
    Mi sdraio di fianco a lei, estraendo il pene. Appagato. Riprendiamo fiato, lancio uno sguardo all’orologio solo le due ed un quarto, è mezz’ora che scopiamo. Mi sembrava fosse trascorse delle ore, sono in uno stato di soddisfazione incredibile.
    
    “Ora ti faccio un lavoretto che ti piacerà” con questa frase, dopo alcuni minuti Sara si solleva su un gomito e mi guarda. Ha di nuovo quello sguardo luminoso che avevo colto a Spotorno. Si raccoglie i capelli con un elastico e scende verso il mio pube. Inizia a leccarmi tutto l’uccello, partendo dalle palle e salendo fino alla cappella. Alterna leccate e succhiate. Mi ...
    ... guarda negli occhi con una espressione che posso definire in un solo modo: DA PORCA. Si dedica con passione a questo lavoro per alcuni minuti, il mio uccello riprende parte della consistenza, pur non indurendosi totalmente.
    
    “Sai cosa ho fatto? Ti ho fatto il bidet con la mia bocca, ho bevuto tutti i nostri umori. Lo trovo molto eccitante, non ti pare?” mi informa accoccolandosi di fianco a me.
    
    “Sei un’amante splendida. Non ho mai provato sensazioni così forti come quelle che mi fai provare tu. Sei bravissima!”
    
    “Ho avuto un buon maestro.” Si schermisce lei.
    
    E qui io commetto un errore pazzesco: “Tuo marito?” chiedo. Evidentemente il mio cervello è ancora sotto l’effetto dell’orgasmo di poco prima.
    
    Lei infatti scoppia in una risata sonora. “No, povero Antonio. Lui è un buon marito, un buon padre ma come amante non …. Non ha coraggio diciamo, d’altronde anche tu con tua moglie non è che facessi le scintille se mi dici che non hai mai provato quello che provi con me. O mi conti delle gran balle?”
    
    Arrossisco; “No, effettivamente avevamo un rapporto che definirei abitudinario. Niente a che vedere con quello che provo con te.” Ammetto francamente. “Far l’amore con te è come essere travolti da un mare in tempesta, con mia moglie era come galleggiare su un lago in bonaccia.” Spiego. Ma sono incuriosito:
    
    “Ora però, girati e raccontami chi è stato il tuo maestro, mi hai incuriosito” le chiedo facendola posizionare di fianco a me, prona. 
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