1. Mia moglie chiamò una badante 4.


    Data: 07/03/2018, Categorie: Etero Autore: Batacchione., Fonte: EroticiRacconti

    Alla sera, quando stavo beatamente godendomi un piatto di misto arrosto fatto da Giovanna, il rompifono squillò e, rispondendo, potei subito riconoscere la suadente e vellutata vocina di Irina che mi voleva comunicare di essere stata accettata e perciò assunta in regola con le leggi da Arrigo che già lei chiamava come se si conoscessero da tempo ed il tutto mi diede molta soddisfazione e lo comunicai subito alla mia mogliettina che gioì anche lei pensando ad irina che era lontana dalla sua patria ma che qui però aveva sua madre. Irina, prima di concludere la telefonata, mi chiese se Sabato ero disponibile per incontrarla e subito glielo confermai, immaginando cosa intendeva fare con me. Concludemmo la telefonata e Giovanna, dopo che ebbe sparecchiato la tavola, si avvicinò a me siedendosi sulle mie gambe e si strofinò col suo meraviglioso culo al mio pacco inguinale ed il batacchio si eresse come una vela al vento. Quindi la presi in braccio e la portai sul lettone palpandole il culo e poi andando con la manolibera alla sua figa che sentii ben intrisa di umori nonostante lo slippino. Allora le sfilai lo slip e lentamente le tolsi tutto quanto aveva indossato poi la baciai prima in bocca poi sul collo, dietro le orecchie e la mordicchiai sotto la nuca e tornai sul collo per scendere ai seni, succhiando così i capezzoli già dritti e duri e le feci pressione coi denti leggermente, senza farla soffrire ma lei gemette chiedendomi poi di leccarle la figa e l'ano per poi incularla ...
    ... senza saliva u gel e simili, così le ciucciai il clitoride succhiandolo a lungo e, dopo averle insalivato abbondantemente l'ano, le chiesi di slinguarmi il cazzo al glande e di seguito la penetrai molto, molto lentamente facendola sospirare, gemere di nuovo ed infine le diedi un colpo deciso nell'incularla da farla gridare ma il suo gridolino fu brevissimo e subito dopo m'incitava ad incularla con più foga ed io lo feci senza esitare e giu, sempre più veloce facendola smaniare poi le dissi che in seguito, dopo che me ne sarei venuto godendo, la avrei posseduta nel culetto con un oggetto che da tempo vedevo in cucina ed immaginavo già dentro il suo bel culo. Le sborrai abbondantemente e, dopo una brevissima pausa, essendo già rieccitato, il batacchio si drizzò nuovamente, così andai alla stanza dove eseguivo dei lavoretti con la mia modesta attrezzatura per il "fai da te" ed avevo sul bancone un mattarello per spianare la pasta fresca al quale ne avevo tagliato una parte, escludendo così l'estremità segata e poi limata per rendere la parte spigolosa arrotondata talmente da potere penetrare dentro il culo della mia bella signora sia pure con dolore, data la sua lunghezza e grossezza...diametro di dodici centimetri e lungo ventinove. Lo unsi ben bene col gel ed altrttanto feci sull'ano di Giovanna che aveva il viso coperto da un asciugamano per non farle vedere cosa le stavo per infilare nel culetto ma dal dilatarsi e stringersi di continuo, intuivo che avea capito cosa le stavo ...
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