Encomiabile sotterfugio
Data: 24/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... scacciando i residui dubbi rimasti. Al mio ingresso lui m’accoglie immediatamente in maniera appagata ed entusiasta, la sua voce pacata e sensuale mi cattura:
“Buongiorno bellezza, benvenuta nella mia dimora, piacere, mi chiamo Oreste” – mi sentii dire da un attempato signore disteso sul talamo interamente svestito.
“Buongiorno a lei, io sono Agnese” – risposi con un velo d’eloquente e tangibile iniziale timidezza.
In quel frangente m’avvicinai al talamo fermandomi sul bordo in piedi.
“Tu sei realmente stupenda” – mi manifestò Oreste squadrandomi da cima a fondo.
“Mi dica, che cosa posso eseguire per Lei?” – gli domandai io incuriosita e intrigata al tempo stesso.
Lui mi supplicò di sfilarmi la veste da camera perché bramava squadrarmi discinta, Oreste voleva esaminarmi interamente sobria e spoglia. In un secondo tempo mi domandò quanti uomini avessi avuto nella mia vita, io di rimando gli riferì unicamente il mio consorte. Osservandolo con attenzione da vicino, poteva avere approssimativamente poco più di settant’anni d’età ben trascinati, un apprezzabile cazzo per niente eccitato che faceva però riflettere sulle dimensioni intrepide che avrebbe potuto raggiungere, l’inguine rasato senza peli e i testicoli molto pendenti caratteristici di quell’età avanzata. Subito dopo aprì il cassetto del comodino ed estrasse un flacone con del miele, Oreste mi supplicò d’afferrarlo, dopo con un cucchiaino mi sollecitò di spanderglielo sul suo cazzo in abbondanza, dopo ...
... sui testicoli e infine sull’inguine.
Io restai alquanto affascinata e al contempo sbalordita, tuttavia memorizzando l’impegno stretto con Teodora, dovevo al presente caldeggiare e soddisfare le pretese del vecchio auspicando che terminasse. Io confidavo che non fosse quello che pensavo, in tal modo iniziai a cospargere con il cucchiaino il cazzo, i testicoli, diffusamente il glande come lui m’aveva indicato. Dopo riconsegnai il flacone di miele a Oreste e lui lo collocò sul comodino. Gradualmente m’avvicinai, ponderando che essendo una persona con un’eiaculazione anzitempo iniziai a leccare dai testicoli, catturando con la lingua il miele, cercando sempre più di leccare il miele e non i testicoli. Io lambivo e lisciavo, a rilento il tronco del cazzo si stava svegliando e quello che pensavo, cioè delle misure che già apparivano grandi, erano realmente enormi in erezione. Succhiando adagio sopraggiunsi in definitiva al glande, giacché era diventato grosso.
Io bramavo di poter terminare alla svelta, volevo andarmene, perciò in quella circostanza ripetei verso me stessa che dovevo farlo giungere all’orgasmo, perché anziché continuare a leccare agguantai nella mia bocca il glande cosparso di miele e cominciai a succhiarlo agitando velocemente la lingua. Adesso era diventato duro ed eretto, giammai mi sarei attesa da quell’anzianotto individuo una prerogativa così, il mio affettuoso consorte al confronto sarebbe stato sconfitto all’istante. Oreste m’afferrò per le gambe ...