1. Pizza fredda


    Data: 14/06/2019, Categorie: Etero Autore: Alceacida, Fonte: RaccontiMilu

    ... sicuro.” e mentre dico così non posso fare a meno di fissare quella scollatura. E lei lo capisce, “Ah si, allora ti piace proprio, la nostra pizza?” mentre porta una mano alla maglietta per coprirsi.
    
    “Si, la fate buonissima.”
    
    “Capito…Quindi non ti piacciono queste?” e con la mano, invece di coprirsi come credevo, prende il lembo superiore della maglietta, e lo abbassa. La coppa destra del reggiseno fuoriesce dalla maglietta; nera, di pizzo, tonda e grossa come un melone, penzola dentro l’abitacolo.
    
    Non riesco a trattenere un “Cazzo!” Alzo lo sguardo, ci fissiamo negli occhi, un secondo, poi mi avvento sulla sua bocca. Le nostre lingue si incontrano. Con la mano afferro quella coppa.
    
    “Aspetta … vai qua dietro.”
    
    Non me lo faccio ripetere. Avvio l’auto, giusto per fare 10 metri ed entrare in un vicolo buio sul retro dell’edificio. Lei mi raggiunge. Apro la portiera, lei entra e si mette a cavalcioni su di me. Riprendiamo da dove avevamo lasciato. Le nostre lingue esplorano furiosamente la bocca altrui, mentre il suo berretto cade, e i lunghi capelli avvolgono il mio viso. Io riprendo a palparle il seno con una mano, mentre con l’altra afferro i leggins proprio sopra il culo. Lei intanto mette mano alla mia maglietta, la solleva e armeggia con la cintura. Senza staccarmi dalla sua bocca, le do una mano, sbottonando la patta mentre lei sfila la cintura. Alzo un po’ il sedere per sfilare jeans e boxer fino alle cosce, e il mio cazzo balza fuori.
    
    Passiamo ai ...
    ... suoi leggins. La aiuto a sfilarli del tutto. Nel farlo, il suo bel culo preme contro il mio cazzo duro. Quindi prendendola per le cosce, la aiuto a rimettersi a cavalcioni su di me. Le sue mutandine, come il reggiseno, sono di pizzo nero. Non le sfila, ma le scosta appena, scoprendo la sua passera quel tanto che basta al mio uccello per potersi infilare, lentamente.
    
    Una volta dentro, lei comincia a muoversi, e io seguo il suo ritmo. Le mie mani tengono il suo rotondo e maestoso culo, avidamente, mentre lei si muove su e giù, avanti e indietro, con movimenti brevi e via via più veloci. La sento ansimare, non solo per la foga… inizia a gemere, sempre di più, e la sua schiena si irrigidisce. Anch’io sto per venire, sento il cazzo, dentro di lei, che mi sta per esplodere. Affondo il viso fra le sue tette che sbattono su e giù, ancora coperte dal reggiseno, e soffoco i miei gemiti contro il suo corpo caldo. Sento la sua collanina sulla mia guancia. Con una mano invece copro la bocca di lei. Non possiamo fare rumore. Le sue labbra e i suoi gemiti premono contro le mie dita, ne sento l’umido e il vapore, mentre pian piano calano di intensità, cosi come i nostri movimenti.
    
    Restiamo qualche secondo lì, in quella posizione, ad ansimare, a riprendere fiato. La guardo. E’ imperlata di sudore, che le corre per tutto il corpo mezzo nudo. Bellissima. Lei mi restituisce lo sguardo; sorride, compiaciuta e complice. Rimane su di me giusto il tempo di infilare i leggins; io mi rialzo i ...