1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (13)


    Data: 13/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... sogno, non poteva essere vero.
    
    Cosa avrebbe fatto Mia? Certamente si sarebbe rifiutata anche se l’avevo vista abbandonarsi sempre più nelle mani di Gaston.
    
    Era una follia, una richiesta assurda ma che mi faceva eccitare.
    
    “La nostra seria professoressa ha varcato una soglia e le sarà difficile fare ritorno – questa volta Gaston sembrò distaccato e non più il Gaston che aveva preso tra le sue mani mia moglie portandola agli eccessi di quella serata – la sua accettazione definitiva del suo ruolo sarà il suo battesimo di schiava davanti ad un pubblico.
    
    Se per assurdo avessi anche potuto accettare che Mia potesse concedersi a Cosimo, invero non era molto diverso da quello a cui l’avevo vista sottoporsi volontariamente come una squallida puttana, non avrei potuto accettare il passaggio successivo il più vergognoso ed umiliante.
    
    “tua moglie ormai è EV625”
    
    Non capivo. “un numero?” chiesi.
    
    “Eviseieventicinque, esclave a vendre 625 , significa che continuerà ad appartenere Cosimo – precisò Gaston – che se vorrà la potrà mettere in vendita o anche solo cederla temporaneamente ad un altro padrone per aumentare il suo grado di sottomissione”
    
    Ero senza fiato. L’avevo immaginata trasgredire la nostra sessualità, volevo vederla un poco puttana e non potevo negare di aver immaginato mia moglie trascinata in quella perversa avventura, almeno con la fantasia, già perché sarebbe stata follia una sua reale trasposizione nella realtà. Adesso eravamo caduti in un mondo ...
    ... allucinante, farneticante, al di fuori di ogni regola, ma la cruda realtà mi fu sbattuta in faccia brutalmente.
    
    MIA
    
    Il buio, ho sempre avuto paura del buio e quella volta ne ero addirittura terrorizzata.
    
    La benda mi teneva gli occhi chiusi e sentivo che il buio, quel buio che avvertivo al di là della benda, entrava piano ma inesorabilmente dentro di me, poro per poro, millimetro dopo millimetro, dandomi brividi di vero sgomento. Non sapevo cosa ci fosse al di là della benda e quella consapevolezza mi terrorizzava ancora di più, come capita ai bambini che non entrano in una stanza buia perché non sanno cosa ci sia là dentro.
    
    Poi quella strana sensazione sotto di me, come se stessi su dell’erba umida, ma asciutta anche se appiccicosa, qualcosa che mi ricordava quelle stalle che vidi una volta che i miei genitori mi portarono a visitare una fattoria in campagna.
    
    Ed ancora il freddo delle sbarre che mi circondavano, ero in una gabbia piccola e abbastanza alta, ma che non mi permetteva di alzarmi bene in piedi, le caviglie incatenate inoltre non mi permettevano movimenti rilassanti. Forse potevo stendermi, ma dove? Quella paglia umida che sentivo sotto di me mi dava anche la nausea. Oltretutto il guinzaglio che avevo attaccato al collo si protendeva verso l’alto, non era teso e probabilmente potevo anche cercare di stendermi, ma se era stato messo in quella posizione doveva esserci un motivo e io non volevo farmi punire per non aver rispettato quel motivo.
    
    E ...
«1234...12»