1. Mentre fuori nevica e il marito......


    Data: 07/06/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: PattyeFranco, Fonte: Annunci69

    Ed eccomi qua di nuovo, nuova storia, nuova avventura, che dire? La settimana scorsa ha nevicato, e in quel giorno ero in casa a fare niente, a guardare la TV, ma niente, mi stavo leggermente annoiando, ma guardare la neve scendere era troppo bello, vedere fuori tutto bianco con un silenzio irreale ed armonioso nello stesso tempo.
    
    Mio marito era letto che dormiva, quindi vestita com'ero, con addosso una semplice camicia bianca di Franco, mi preparai una bella tazza di thè caldo e mi avvicinai alla finestra a guardare la neve scendere. Il piazzale era totalmente vuoto, tutto bianco e fermo, fino a quando arriva un'auto, che parcheggia proprio li sotto. Scende veloce un tipo, mi sembra di conoscerlo, l'ho già visto, ma ho un leggero vuoto di memoria. Lui si accorge di me e si rende conto che lo sto osservando, chiude la portiera e resta li fermo appoggiato all'auto e si incanta a guardarmi. I nostri sguardi si incrociano e ci scappa il saluto, con la mano e un sorriso, ma restiamo come incantati a fissarci. Mi accorgo in quel momento che la camicia è un po' slacciata, mostrando una vertiginosa ed ampia scollatura.
    
    In quei momenti l'aria si stava caricando di sensualità, lui era sempre più fermo ed incantato ad osservarmi, forse anche abbastanza raffreddato, visto il gelo della neve. Io ero lì che mi stavo riscaldando, ma non solo con il thè. Non so cosa mi abbia spinto, ma con la tazza in mano gli faccio il gesto per fargli capire se gli andava di scaldarsi con una tazza ...
    ... di thè. La sua risposta fu un chiaro gesto di assenso, cosi che gli feci il gesto di raggiungermi e salire e andai al citofono, aprendogli il cancello in giardino ed il portone d'entrata., dicendogli: “Ok! Sali”, lasciando socchiusa la porta sul pianerottolo.
    
    Non so proprio cosa mi fosse preso, far salire una persona così in casa, anche se ero sicura di conoscerlo, nonostante al momento non mi sovveniva dove e quando. Non mi preoccupai nemmeno di coprirmi o vestirmi oltre, ero lì con la camicia di Franco che lasciava l'ampia scollatura, naturalmente senza reggiseno, un paio di autoreggenti e un paio di scarpe con dei tacchi, però gli slip c'erano, anche se di pizzo. (Diciamo che mi ero preparata in quel modo per intrigare un po' Franco, che nell'attesa si era addormentato, comunque a ragione, era parecchio stanco).
    
    Sentii il misterioso personaggio (ma non troppo misterioso), salire le scale, mentre io ero tornata alla finestra a guardare la neve scendere, mentre aspettavo il suo arrivo.
    
    Franco era sempre tranquillo in camera che dormiva inconsapevole del mio invito. Eccolo, il tipo è arrivato al pianerottolo, trovando la porta socchiusa, la spinge un pochino e chiede permesso prima di entrare. Lo vedo, gli faccio segno di entrare, ma appena dentro, chiude la porta e resta bloccato incantato a guardarmi. I nostri sguardi subito si incrociano, ed ecco che mi ricordo tutto, dove e quando ci eravamo conosciuti. Era Alessandro, ci eravamo conosciuti parzialmente una sera ...
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