Elettrodomestici
Data: 02/06/2019,
Categorie:
Tabù
Sesso di Gruppo
Anale
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
... Anche un bambino si accorgerebbe che lo sto facendo apposta, ma lui si limita a guardare tutto quello che può, senza trovare il coraggio di allungare le mani.
Allora lo trovo io e, indicando il suo pacco, gli domando se deve di nuovo andare al bagno.
Lui diventa rosso come un peperone e farfuglia qualcosa, ma io lo tolgo dall'imbarazzo.
Non c'è nulla di cui tu debba vergognarti โ gli dico โ anzi, ad una donna fa piacere che un bel ragazzo come te si interessi a lei.
Ma guardi che si sbaglia, non mi permetterei mai.
A quel punto tento l'affondo.
Sicuro? Eppure, l'altro giorno ti ho visto mentre annusavi le mie mutandine e ti lisciavi quel bel pisellone che ti ritrovi.
Rimane basito, senza parole. Io scoppio a ridere, mi faccio più vicina e allungo le mani sul pacco. E' duro da scoppiare e, attraverso la stoffa, ne sento la consistenza.
Lui mi guarda esterrefatto, poi, quando gli abbasso la cerniera, si protende verso di me.
In un attimo gli abbasso calzoni e mutande e vedo il suo cazzo svettare, potente e maestoso, al mio cospetto.
Visto da vicino è ancora più grosso, ed è anche bello lungo e diritto. Lo afferro con entrambe le mani e ne scoperchio la cappella, già umida.
Prima di inginocchiarmi a terra per imboccarmi quel bel pezzo di maschio mi abbasso le spalline del vestito per estrarre le tette.
Ho visto che ti piacciono โ gli dico โ me le puoi toccare mentre ti ciuccio la mazza.
Lui non si fa certo pregare e, mentre mi offre la ...
... testa del cazzo, inizia ad impastarmi le poppe con entrambe le mani.
Gli lavoro per qualche minuto quella formidabile testa di cazzo con lingua e labbra, soffermandosi sui contorni e sul buchetto del cazzo, che lecco e titillo con la punta della lingua. Il ragazzo gode e me lo fa sapere sporcandomi la bocca con la bava del suo cazzo. Ne perde un casino ed io gliela lecco tutta.
Quando mi rialzo lo bacio in bocca e, intanto, mi sfilo le mutandine. Sono bagnata fradicia e quando mi siedo sulla lavastoviglie e spalanco le cosce per dargli la figa da leccare, sento nell'aria l'odore dei miei succhi.
Nino me la lecca con avidità facendomi godere come una porca e sono sul punto di venire quando mi sento chiamare.
Mamma!!
Mioddio, è Marco.
Il negozio era chiuso, pare scusarsi per l'irruzione.
Che dire? Che fare? Niente.
Sono lì, a cosce spalancate a farmi leccare la figa dal suo amico che, dal canto suo, è nudo dalla cintura in giù.
Mamma, ripete Marco, cosa state facendo?
Lo vedi bene cosa stiamo facendo.
Lo vedo sì, porca troia! Non era rivolto a te, aggiunge.
Mi dispiace, gli fa Nino.
Di che?, dice Marco. Beato te! Me la leccherei pure io una bella figa.
Nel trambusto non mi sono neppure ricomposta e noto che Marco non leva lo sguardo dalle mie cosce spalancate e dal mio figone, fradicio di umori e della saliva di Nino.
Il suo pacco è cresciuto e, attraverso la stoffa dei jeans, vedo chiaramente la sagoma del cazzo duro.
Che dire? Che ...