OPERE DI “PENE” PER DONNE DI CHIESA (parte 2)
Data: 29/05/2019,
Categorie:
Anale
Maturo
Autore: SicilianLover, Fonte: xHamster
... gambe delle due signore. Così mi uscii il cazzo ed iniziai a penetrarglielo “alla pecorina” nelle rispettive fighe. E quando (dopo un paio di minuti, perché si tratta di una processione abbastanza lunga) arrivò la banda, a Leda cominciai a metterlo in culo a tempo di musica. Sapeste che goduria stantuffare quell’ano seguendo il ritmo della marcetta eseguita dalla banda musicale! Particolarmente eccitante il suono del trombone: sembrava fatto apposta per il culone di Leda, come se ogni nota (pro… pro… pro… pro…) fosse un possente peto “scaricato” dal suo possente sfintere sul mio cazzo.
Pina, invece, del cazzo in culo non ne voleva sapere».
PINA: «Ti prego… Lì no perché non l’ho mai fatto. Caso mai me lo insegni con calma dopo la processione».
Sicuramente anche negli anni precedenti le due anziane signore avevano assistito a quella processione con grande devozione, ma stavolta, chi dalla strada le ha guardate in faccia al passare del fercolo, avrà notato in loro un particolare “trasporto”… Quel santo protettore, insomma, aveva concesso loro una vera e propria “grazia”».
LEDA: «Oh Dio… E’ stato fantastico! Il santo in processione… gli spari… la banda e… questo bel giovane che mi ha fatto tornare… ...
... giovane! Anche alla buonanima di mio marito piaceva mettermela in culo».
PINA: Io, invece, non l’ho fatto mai. Ma come ho detto al nostro amico, vorrei provare».
LEDA: «E che ci aspetti?! Si tratta di abituare il buchetto con un graduale allenamento. Alla fine si prova lo stesso piacere di quando si sente il bisogno di fare la cacca. Solo che in questo caso anziché una fuoriuscita c’è una… entrata. E non certo di uno “stronzo”, bensì di un bell’“arnese” come quello del nostro giovane amico: che Dio e San (…) lo benedicano! Allora dai: comincia a slargare l’ano alla Pina…».
Alla Pina avevo già iniziato a leccare il buco del culo prima della processione, ma mi rendevo conto che ciò non era sufficiente per garantirle un’agevole penetrazione anale. Così mi inumidii con la salive il pollice ed iniziai a stantuffarglielo gradualmente. E lei mi diceva. “Che bello!... Che bello!...».
IO: «Dimmi quando ti fa male».
PINA: «Sino a questo momento no».
IO: «Posso andare più in fondo?».
PINA: «Certo!...».
Ad un certo punto Pina emise un grido di dolore. Capii, dunque, sino a che punto il mio cazzo poteva spingersi nel culo di questa anziana signora per farle provare piacere senza sofferenza.
(continua)