022 onda calabra . la pausa di cumcontrol
Data: 21/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
Dovete perdonare la mia assenza.
Quando nel mese di gennaio ero preso a correggere le bozze della nuova manciata di racconti del mio HUNGARIAN RHAPSODY, ero un pochino scazzato perché il lavoro di correzione bozze mi scogliona assai.
Ma i miei lettori meritano i miei lavori, mi amano, mi adorano, tutti vorrebbero chiavarmi, ed il minimo che possa fare per loro è stare attento alla lirica dei miei testi, mai volgari, mai una parola oscena, nessuna declinazione sporcacciona nel mio narrare.
Sì che una domenica mattina, non avevo proprio voglia di correggere le mie bozze, mi sono messo a navigare su un sito porno, e ha colpito la mia curiosità un uomo, di truce fattezza meridionale, che sputava a più riprese su di uno specchio per poi leccarselo tutto.
Ma ce ne erano a decine di video simili, e siccome scorreva in basso il proprio contatto Telegram, mi sono deciso a scrivergli.
Ci siamo videochiamati. Un viso dolce, maschile, gioviale e pensate…. mi ha regalato una sana pisciata in diretta sulla videocamera.
Potete capire la mia emozione. Io non ci contavo, eppure… gli sono piaciuto, mi ha detto che lui è etero ma che di tanto in tanto preferisce farsi qualche maschio perché i maschi sanno fare bene le pompe.
Così mi ha tetto…
Ho tremato quando mi ha chiesto di incontrarci.
Perché proprio io, mi sono chiesto… Eppure è me che voleva incontrare.
Non volevo distrarmi dalle mie correzioni di bozza del racconto, peraltro di prossima pubblicazione, ma è ...
... stato più forte di me. Quel modo di sputare sullo specchio, non so…. Lo trovavo brutale, e romantico al tempo stesso.
Alle 17 del giorno dopo l’appuntamento. Parco Ruffini, Torino, non per dire, una location perfetta per un bocchino pre-aperitivo.
Gli accordi erano precisi. Io non avrei dovuto appalesarmi con ridacchiate gaie, abiti discinti e borsette a tracolla. Maschio insomma. Che pretese, manco fossi checca.
Lui d’altra parte avrebbe dovuto presentarsi con il cazzo ben in tiro, tuta da lavoro, e ascella ruspante.
Questa era stata una mia precisa richiesta.
E se non gli fossi piaciuto, avrebbe potuto girare i tacchi in qualunque momento, ampia libertà di scelta, ma se poco poco gli fossi garbato, la mia richiesta era perentoria: uno sputo in faccia ed io avrei capito che ci si poteva conoscere meglio.
Bene.
All’appuntamento mi sono presentato puntuale, niente tracolla ma solo un marsupio così, sulla spalla, con poche cose dentro. Nessuna risata gaia, serio, affabile ma serio.
Sono uscito dalla macchina salutandolo con un semplice UUhuuuu' e mi sono diretto verso di lui con aria da guerrigliero, niente sculettate, tutto da protocollo.
Lui si è voltato, ha gettato via la sigaretta e mi ha accolto con un gelido saluto da maschio alfa.
Come era lui dal vivo?
Bellissimo, occhi profondi, mediterraneo, tozzo come una serbatoio a GPL.
Insomma. Noi due abbiamo fatto due passi. Lui cosa vuoi………… un taciturno. Un calabrese.
Al ché per non farlo ...