Le preoccupazioni di mia madre
Data: 03/03/2018,
Categorie:
Tabù
Autore: sukh1122, Fonte: xHamster
... ufficio, i miei fratelli erano già andati via e mia madre si sedette ai piedi del letto per consolarmi: mi pose sulla fronte delle bende bagnate di acqua fredda per abbassare la temperatura, mi fece bere dell'acqua fresca e poi mi chiese del mio dolore all'inguine. Le dissi che mi faceva ancora molto male, ma alle sue insistenti richieste della causa di quel dolore tacqui per non ammettere che era la conseguenza degli sforzi fisici della partita. Mi chiese se volevo che provasse lei a farmi quei massaggi con l'olio tiepido; non dissi nè sì nè no, lasciando a lei l'iniziativa.
Andò in cucina e tornò dopo pochi minuti con un piatto in mano in cui aveva messo dell'olio che aveva prima intiepidito. Sollevò la coperta e poggiò il piatto sul comodino. Stette un pò a guardarmi dall'alto della sua figura: era una donna alta rispetto alle altre della sua generazione e poi mi disse con tono canzonatorio: devo spogliarti io o lo fai da te ?
Abbassai i pantaloni del pigiama e rimasi in mutande, si sedette accanto, avvicinò il piatto con l'olio, esitò, lo riposò sul comodino e mi disse: non vorrai farmi imbrattare anche le mutande di olio. Prima ancora che io potessi rispondere, con ambedue le mani afferrò le mutande ai lati e le fece scivolare rapidamente. Guardò ammirata il mio cazzo che seppure moscio era ormai cresciuto, avevo quasi quattordici anni: istintivamente tentai di coprirmi, allontanò la mia mano e cominciando a spalmare l'olio mi disse: questo l'ho fatto io ed è ...
... uscito da me.
Cominciò a massaggiare con molta dolcezza; ogni tanto mi chiedeva se mi faceva male; per facilitare i suoi movimenti spostava di tanto in tanto la verga con una mano mentre con l'altra massaggiava più intensamente la parte interessata. Mi fece allargare le cosce per massaggiare anche più in fondo: le sua dita, lunghe e sottili, sfioravano continuamente i testicoli e si spingevano più giù verso il culo che non mancò di titillare. I suoi movimenti si fecero più lenti e studiati, si piegava su di me e sempre più spesso toccava e stringeva il cazzo che lentamente e quasi contro la mia volontà cominciò a gonfiarsi e allungarsi.
Ormai lo massaggiava sempre più con le mani oleose e i suoi occhi esprimevano una specie di gioia nascosta; sembrava soddisfatta della mia reazione. Chiusi gli occhi e mi abbandonai finalmente al piacere che mi provocavano i suoi movimenti; ogni tanto mi interrogava se andava meglio. Le rispondevo solo con cenni della testa, mentre dal fondo della gola mi salivano gemiti incontrollati di piacere sottile e intenso. Accompagnava i suoi movimenti con complimenti al mio cazzo che, diceva, era fresco di gioventù e caldo di passione. Ormai ero preda totale delle sue mani; lei lo sapeva e rallentava il ritmo per darmi una tortura che rendeva più lunga e gioiosa l'attesa; il mio cazzo si gonfiava nelle sue mani che lo manipolavano a piacimento: lo scappellava, ne ammirava la grandezza e il turgore; i nostri occhi non si incontrarono mai salvo quando ...