Le preoccupazioni di mia madre
Data: 03/03/2018,
Categorie:
Tabù
Autore: sukh1122, Fonte: xHamster
La storia che sto per raccontare è proprio vera; cambierò solo nomi e il luogo. Mi chiamo Giulio e sono il più piccolo di 4 fratelli. In casa lavorava solo mio padre, piccolo impiegato e non si navigava certo nell'agiatezza.
La mia infanzia fu molto simile a quella di tanti altri bambini del tempo, anni 60: studio, giochi di strada e spensieratezza. Il fatto che cambiò la mia crescita avvenne intorno agli undici anni. Tra i tanti giochi capitava ogni tanto che ci appartassimo in assenza dei grandi e scoprivamo il corpo che andava cambiando: era un gioco che facevamo tra coetanei, indifferentemente tra maschi e con le femminucce. Ci si toccava da soli o a vicenda, si scambiavano carezze, spesso ingenue o innocenti, e si stuzzicavano piaceri piccoli e ignoti.
Un giorno un ragazzo molto più grande di noi, di 19 anni, mi attirò a casa sua con la scusa di darmi dei giornaletti per cui andavo pazzo. Mentre li divoravo con gli occhi ed ero felice per il gran numero di copie, da dietro cominciò a toccarmi le gambe nude; portano dei pantaloncini corti. Dapprima non gli diedi peso, poi cominciò a palpeggiarmi il sedere da sopra i pantaloncini; mi voltai e gli dissi di smettere. Tacque e insistette, poi mi sfiorò sul pisello e lo trovò duro e mi disse con un sorriso malizioso: allora non ti dispiace ! Riprese i suoi palpeggiamenti ma non andò molto oltre; anzi cambiò la mano, usò la sinistra senza mai denudarmi e capii dai rumori che faceva dietro di me che si stava menando il ...
... cazzo che vidi solo con la coda dell'occhio: era grosso, nero e lungo: mi fece quasi paura. Gemeva quasi in silenzio per non farsi sentire da una vecchia zia zitella che viveva in casa sua; dopo un pò il suo gemito si fece più intenso e soffocato, mi strinse forte il gluteo e si abbandonò; dal suo cazzo usciva un liquido simile al latte. Il cazzo era ancora duro e lungo, inoltre era anche rosso fuoco. Ripulì in fretta a terra proprio mentre sua zia lo chiamava gridando: sei ancora lì. Ebbi paura, ma lui mi rassicurò.
Dopo un pò uscimmo, ma non sapevo che quell'esperienza avrebbe segnato la mia educazione sessuale.
Qualche giorno dopo a tavola dopo pranzo mia madre approfittò che fossi solo in casa e mi rimproverò molto aspramente, dopo un sonoro schiaffo: aveva saputo dalla zitella del mio incontro con quel ragazzo. Mi rovesciò una lunga serie di ingiurie, mi disse che era disperata e che l'avevo molto delusa. Concluse quella lunga mortificazione solo dopo avermi minacciato che mi avrebbe controllato sempre.
Da allora la mia vita non fu più la stessa: stavo sempre in casa a studiare, mi consentiva di andare a giocare solo a calcetto in uno spazio di fronte casa da dove poteva controllarmi facilmente. Quando non mi vedeva mi chiamava a squarciagola o mi faceva cercare, anche se quell'esperienza non si ripetè più, soprattutto perchè non avevo voglia di ripeterla.
Anche in casa per mia madre sembravo esistere solo io, mi sentivo spiato, trovavo spesso le mie cose fuori ...