Fallo di piede!
Data: 06/05/2019,
Categorie:
Feticismo
Autore: Il-legale, Fonte: EroticiRacconti
... mia fortuna non mi diede la possibilità di scegliere. Cominciò un vero e proprio massaggio ed io mi lasciai andare inesorabilmente. Per quanto fastidiosamente costretto nei miei pantaloni, i movimenti di Federica mi portarono velocemente su di giri e, dopo qualche istante, chiusi gli occhi travolto dal piacere. Lei continuò inflessibile, quasi diabolica, a seviziare il mio pene fin quando un piccolo gemito uscì incontrollato dalla mia bocca.
Un istante dopo quel mio piccolo fugace verso, non sentii più i piedi di Federica, mentre al loro posto arrivarono le sue mani a combattere con la cintura dei miei pantaloni. Aprii gli occhi per la sorpresa ed il suo viso era a due centimetri dal mio.
- “Maledizione Fede…cosa sta facendo?”
- “Sta zitto e solleva un pochino quel tuo culetto”.
Obbedii. Il mio pantalone e i boxer scesero quel tanto che bastò per tirar fuori tutta la mia alta e solida virilità. Federica mi diede un piccolissimo bacio a stampo sulle labbra, poi fuggi da me riprendendo la posizione di poco prima. I suoi piedi tornarono di filata sul mio pisello. Con la punta delle sue dita iniziò a giocare con la mia cappella umida. Ogni tanto spingeva il mio cazzo verso il basso per vederlo tornare su dritto di scatto, altre lo solleticava lentamente dalle palle sino alla punta. La sua intenzione era chiaramente quella di torturarmi, ed era dannatamente brava a farlo.
Dopo qualche ...
... minuto il mio pisello grondava di liquida eccitazione. Federica portò la pianta dei suoi piedi verso la mia cappella per raccogliere quel lubrificante naturale, poi diede inizio alla mia fine. Afferrò il mio cazzo tra i suoi piedi e cominciò a stringere, scivolare, solleticare e poi scivolare ancora. Resistetti a quella erotica masturbazione meno di un minuto, poi arrivo l’estasi, l’esplosione, tra i suoi piedi e sulla mia maglietta.
Un leggero e malizioso sorriso sul suo viso lasciò trapelare il suo orgoglioso compiacimento. Io invece ero semplicemente in paradiso. Continuò con i piedi ad accarezzare il mio pene fin quando un mio enorme sorriso le fece capire che poteva bastare, che poteva smettere di torturarmi, aveva vinto lei: game, set e partita.
Le asciugai i piedi come meglio potevo con la mia maglietta, poi li baciai per ringraziarli e perché avevo una dannata voglia di farlo. Neanche a dirlo anche questa volta fu lei a rompere l’imbarazzante silenzio nell’aria.
“Vado in bagno a ripulire questo casino che hai combinato sui miei piedi, poi vedo come sta Anna. Tu nel frattempo cambiati la maglietta che fa schifo!”.
Si alzò di scatto dirigendosi verso il bagno, ma io avevo ancora una risposta da darle.
- “Fedeeee”
- “Dimmi”
- “I tuoi piedi sono meravigliosamente bellissimi!”
- “Si, ti piacerebbe. Troppo facile ora. Avresti dovuto dirmelo prima del fallo di piede!”.
Fine