Serata Matura
Data: 01/03/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: A_Scrittore, Fonte: RaccontiMilu
Avevamo appena finito di partecipare alla festa di quartiere che si era svolta al parco non troppo lontano dalle nostre rispettive abitazioni e, durante gran parte di essa, avevo avuto modo di rincontrare due amiche di mia madre, Sonia e Stefania. Entrambe trentacinquenni e sposate, non avevano figli a carico, rendendole ancora in buona forma e piuttosto appetitose ai miei occhi, oltre ad essere spiritose e piuttosto cordiali. Da quando mia madre me le aveva presentate a casa, avevo avuto strani pensieri erotici e a volte lussuriosi nei loro confronti, mentre le due mi avevano subito etichettato come un bravo ragazzo, serio e responsabile. Quella sera avevamo trascorso delle piacevoli ore in compagnia a conversare e a scambiarci aneddoti di vita vissuta, seduti a un tavolino, e, non appena la festa arrivò in fase di chiusura, pensammo bene di passare qualche altro momento assieme, scegliendo un bel cono gelato rinfrescante dalla calura estiva. Dopo aver scelto i nostri gusti alla gelateria lì vicino, eravamo tornati al parco, appartandoci in un angolo dove erano presenti delle panchine appoggiate a un muretto, sotto la luce di un lampione, ma al riparo da sguardi indiscreti. Tutto taceva e le abitazioni che lo circondavano avevano le serrande abbassate. Stavamo gustando in silenzio i nostri gelati, quando Sonia fece una battuta stupidissima su uno dei gusti che aveva scelto, la banana; io mi espressi in un leggero sorriso, mentre Stefania s’irrigidì.
-“Certo che sei ...
... proprio perversa”- disse infastidita.
-“La banana è la banana…”- le rispose Sonia.
Io mi voltai verso di lei, restando allibito; Sonia stava leccando il suo cono, gustandoselo con la punta della lingua, proprio come faceva la mia ex ragazza quando eravamo a letto e mi regalava dei pompini. Un brivido mi colpì, trasformandosi in un’eccitazione che animò il mio membro, mentre lei mi guardò con la coda degli occhi, esprimendosi ancora una volta in quel gesto con estrema malizia. Compresi che era arrivato il momento di ritornare a focalizzare l’attenzione sul mio gelato, quando abbassando lo sguardo notai delle macchioline che erano scivolate proprio lì, in mezzo ai pantaloni. Accavallai le gambe e girando velocemente il cono, leccai i rivoli che minacciavano di sporcarmi ancora i vestiti. Continuammo senza esprimere alcuna parola finché non finimmo tutti e tre, e Stefania si alzò per andare a buttare i fazzoletti nel cestino. Sonia ed io restammo soli per qualche minuto e lei, senza perdere tempo, colse l’occasione per sussurrarmi qualche parola all’orecchio.
-“Ho visto come mi guardavi prima…”- disse sottovoce -“Ho fatto qualcosa di male?”-
Mi girai, guardandola negli occhi.
-“Assolutamente no”- risposi mormorando.
-“Di cosa state parlando?”- chiese Stefania con gran voce e curiosità.
-“Cazzi nostri!”- le rispose Sonia.
-“Ma…”-
-“In certe situazioni tu, maschio, non ti devi immischiare”- mi bloccò lei.
Stefania la squadrò come se aveva commesso ...