La monta della troia pt1
Data: 28/04/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Maurocozzuto, Fonte: Annunci69
... conoscenza. Un uomo di 36 anni, sposato con figli che ancora non ha accettato la sua omosessualità e che quando ha voglia mi chiama per svuotarsi le palle. Antonio è alto circa 1.75 metri, biondo, con occhi furbetti e azzurri, fisico asciutto, non palestrato ma nemmeno in carne. Di mestiere è imprenditore, molto impegnato sia dal lavoro che dalla famiglia. Lo incontravo massimo due o tre volte all’anno ma, ogni incontro con lui era incredibile…Appena lo riconobbi al telefono gli dissi “ciao Antonio, come stai? Stai a lavoro? Ho molta voglia…”lui subito di pronta risposta, “immaginavo troia tu hai sempre voglia”, dopo questa affermazione, che non mi dispiaceva per niente perché era la pura verità, ci facemmo una risata beffarda entrambi. Subito dopo lui incalzò proponendo “io sono libero dalle 13.30 fino le 15, vengo?” io subito “ovvio preparo il culetto e il perizoma. Ti aspetto” ci salutammo e staccammo la chiamata. Io subito lascia il pranzo sul tavolo corsi in bagno per preparare il culetto, ad Antonio piaceva bello liscio e profumato pieno di crema e in perizoma, in modo tale che lui appena arrivava doveva subito ficcarlo dentro. Dopo nemmeno 15 minuti ero tutto liscio, profumato e pieno di crema in perizoma che l’aspettavo, quando d’un tratto bussarono alla porta, dallo spioncino avevo visto che era Antonio, ma dietro nelle scale stavano i muratori pranzano, quindi nascosto dietro la porta, aprii senza farmi vedere. Non appena Antonio entrò e mi vide i suoi occhi si ...
... fecero di fuoco e la sua verga iniziava a gonfiarsi. Subito mi giro di spalle e mi sbattete contro la porta, appoggiandomi la sua dote ormai in piena erezione, ancora nei pantaloni, sul mio culetto e con una mano mi teneva fermo e con l’altra si faceva largo tra le mie natiche e a tratti mi schiaffeggiava le chiappe. Da lui mi facevo fare tutto, non so perché ma mi sentivo libero e voglioso di tutto, quando però la situazione iniziava a farsi seria e si sbottonò il pantalone mi ritornarono cinque minuti di lucidità mentale e pensai ai muratori fuori e al fatto che avrebbero sentito tutto. Quindi dissi Antonio ti prego andiamo nella camera qui ci sentono. Lui ormai, era in piena erezione e aveva il fuoco da per tutto non ragionava più. Aveva cacciato il cazzo da fuori. Era di ferro. Durissimo come un palo della luce. Con dei colpi decisi e fermi mi inizio a sbattere la bestia sul culo e chiamandomi troia diceva “dimmi che mi vuoi, fammi sentire quanto sei troia, quanto sei sottomessa, quanto vuoi essere posseduta da me. Vai dimmelo e muoviti”. Lo assecondai come sempre dicendogli “si ti voglio, anche troppo voglio essere la tua troia in calore e farmi fare tutto ciò che vuoi tu padrone mio, ma ti prego andiamo in camera”. Lui, controvoglia e annoiato capi la situazione e con dei colpi decisi mi posizionò in direzione camera. Io iniziai ad incamminarmi con lui che continuava a tenermi fermo le mani con la sua mano sinistra e con l’altra continuava a sbattermelo ancora più forte ...