1. Il brodo


    Data: 22/04/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69

    ... quella brodaglia e quando stava scemando mi tuffai sul suo figone per leccare ogni goccia rimasta.
    
    Il mio olfatto continuava a ritenere quell’odore diciamo poco gradevole ma il mio senso del gusto ne era estasiato.
    
    Ora sembravo io impazzito nel atto di leccare avidamente quella donna.
    
    Mi alzai staccai il mio cazzo dalla morbida bocca del marito e infilai il cazzo in figa alla donna.
    
    Era poca cosa visto che era slabbrata ed usata evidentemente al fisting ma il mio cazzo reclamava la sua parte.
    
    Le alzai le gambe un po’ di più, estrassi il cazzo grondante dalla fica e lo piantai sul foro posteriore. Non feci nemmeno la fatica di spingere che ne fu risucchiato.
    
    Dopo essermi sfogato nel suo culo lo riempii di sborra in modo animalesco.
    
    Quella brodaglia ingurgitata mi aveva letteralmente travolto e stravolto.
    
    La Troia, a questo punto cominciai a dare man forte al marito, la Troia, mi guardava forte del suo potere.
    
    Sapeva l’effetto che faceva quel suo nettare.
    
    Le infilai il pugno in culo, senza dire o preparare la cosa. Così le piaceva.
    
    Il marito estasiato.
    
    Vista la situazione serrai a pugno l’altra mano e la feci sparire in figa. Doppio fisting per la Troia.
    
    A quel punto cominciai pure io a rispondere alle volgarità di lei e del marito, mai domo. Andai avanti un bel po’ con queste due mani ben piantate in culo ed in figa.
    
    Uno sforzo notevole, lo consiglierei come esercizio casalingo di rinforzo al posto della palestra.
    
    Tra urla, ...
    ... insulti, incitamenti la Cagna schizzo nuovamente ettolitri di brodaglia dalla fica.
    
    Estrassi le mani da culo e figa.
    
    Dal culo usciva di tutto misto alla precedente sborrata.
    
    Ma mi ero fiondato con la bocca a bermi quel liquame. Sempre disgustoso come prima ma questa volta gustosissimo. Un cortocircuito del senso.
    
    Risultava schifoso ma nello stesso tempo ambitissimo e gustosissimo tanto da non staccarmene finché, ancora una volta, non la ebbi ripulita a dovere inserendo la lingua fin dove possibile.
    
    Baciai quella troia, la slinguai con gusto.
    
    Anche lei era golosa del suo sapore.
    
    Ah il marito, già. Si era fiondato sotto il culo della moglie per berne il contenuto grondante.
    
    Lasciai la signora riasettarsi in bagno.
    
    Li accompagnai alla porta.
    
    Mi tuffai sotto la doccia.
    
    Solo ora mi veniva in mente una stupidaggine che avevo commesso. Durante gli approcci ci trovavamo in salotto , con comodo divano e luci soffuse e non volli spostarmi in camera.
    
    Ma così facendo ci trovammo per tutto il tempo con la comoda e calda moquette sul pavimento. Inoridii
    
    mentre mi venivano in mente queste cose.
    
    Uscii bagnato dalla doccia ed andai in salotto, accesi la luce.
    
    Una macchia enorme faceva bella mostra di se vicino al divano.
    
    Inutile dire che l’odore acre di fica di quella signora rimase incollato a quella moquettes per mesi. A nulla valsero i vari lavaggi a cui la sottoposi.
    
    Beh devo dire che rividi altre volte quella signora, non più su moquettes ...