1. La Storia di Monica – Cap. 1.8 Manlio e Jana


    Data: 20/04/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    Dopo alcuni giorni dal rapporto con Luigi, sapendo che Manlio era in ufficio, andai da lui per confessargli la mia ‘infedeltà’, pur sapendo che lui non mi aveva mai chiesto d’essere l’unica persona con cui potevo andare a letto, e senza nominare mai il suo collega. Manlio ascoltò in silenzio, del tutto imperturbabile a quanto gli stavo raccontando, come se confessare le mie esperienze sessuali fosse uguale a parlare di una pratica, per aprire bocca solo quando comprese che avevo finito. ‘Vedi quello che m’infastidisce non sono le tue avventure da puttana da quattro soldi.’ mi disse con un tono che metteva i brividi per quanto era glaciale ‘Ma sapere che vorresti da me come dire, una ‘benedizione’ che assolva i tuoi comportamenti. So bene che non posso pretendere che tu mi sia fedele, ma potevo ammettere un ragazzo, non certo triangoli lesbo od orgette fatte solo per passare il tempo.’ ‘Posso chiederti cosa intendi fare.’ ‘Assolutamente nulla.’ mi rispose quasi con indifferenza ‘Al momento ho meglio da fare che pensare a te, senza dimenticare che sono molto deluso e quindi poco obbiettivo. Ripassa domani pomeriggio e ti comunicherò la mia decisione.’
    
    Il giorno seguente, non appena rientrati dal pranzo, lui mi portò un pacco dicendomi di aprirlo alle otto in punto, ben sapendo che a quell’ora ero a casa mia. Fissai quel pacco tutto il pomeriggio cercando d’indovinarne il contenuto, ma ogni risposta che trovavo mi sembrava troppo banale, quindi non in linea con quello che ...
    ... era da sempre il comportamento di Manlio. Lasciai l’ufficio con un breve anticipo sul mio orario abituale, per poter tornare nel mio appartamento, fare una veloce doccia, e aspettare le otto in punto. Quando l’orologio segnò le otto aprii il pacco con una certa foga, per poi rimanere stupita davanti al suo contenuto. Dentro infatti c’era un miniabito verde molto audace che lasciava la schiena quasi del tutto nuda, un completo push-up e perizoma in raso nero, così come di quel colore erano le autoreggenti. Quello che però mi lasciò più stupita fu un frustino da equitazione, e un biglietto su cui c’era scritto ‘Jana e io t’aspettiamo alle 10 in villa.’ Mi scaldai un precotto prima di vestirmi con quegli abiti così insoliti per uno come Manlio, per poi coprirmi con un lungo spolverino e recarmi in casa sua. Manlio aveva in realtà due abitazioni, un appartamento in pieno centro che usava abitualmente come residenza, e un villino appena fuori città che divideva con la sorella, donna della quale però nessuno sapeva nulla, sennonché si chiamasse Teresa e fosse sua gemella. Trovare la villa non fu semplice, e quasi arrivai in ritardo, ma una volta giunta Manlio m’aprì facendomi salire subito al primo piano. ‘Al piano terra c’&egrave mia sorella, e non voglio disturbarla per alcun motivo.’ mi disse quasi sottovoce. Una volta arrivati di sopra mi fece togliere lo spolverino, lasciando che portassi con me solo il frustino., poi aprì una porta e mi ritrovai in una grande stanza dove faceva ...
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