L'enorme attrezzo di mio figlio
Data: 18/04/2019,
Categorie:
Maturo
Prime Esperienze
Autore: andreaz86, Fonte: xHamster
... che tuo padre fosse uno stallone, ma se lui ti vedesse ora scoppierebbe in lacrime per l'invidia e l'imbarazzo.
Non credevo alle mie orecchie. Dalla mia bocca non uscivano le parole di una mamma, ma quelle di una puttana. Una troia, ecco cos'ero. Una troia che vuole accolgiere in grembo l'uccello di suo figlio.
La mia figa era una fontana. Stavo sbrodolando dappertutto. Diedi un'ultima occhiata al cazzo di Nicola e poi guardai negli occhio mi figlio e gli dissi:-Non importa cosa può succedere stasera, ma voglio che tu spinga con tutto te stesso. Non mi frega niente. Voglio morire di dolore, ma alla fine devi riempirmi di sperma. Deve uscirmi dalle orecchie!
A quel punto Nicola mi afferrò per le braccia, mi fece girare su me stessa e mi buttò nuovamente sul divano. Ero a pecorina e sentivo mio figlio ansimarmi nelle orecchie. Poi si avvicinò ulteriormente e disse:-Non so nemmeno io cosa sto facendo, ma non riesco a fermarmi.
Detto questo sentii una forza sovrumana che spingeva per entrare nella mia figa. Mi ancorai al bracciolo del divano e comiciai a stringere le mani e ad urlare.
-Non ti fermare, stallone mio, non ti fermare!!!
Ad un certo punto il dolore si fece insopportabile, ma il piacere era ancora superiore. Era come se mi stesse mettendo un ...
... pugno nella figa, invece era solo la sua cappella.
Tirava indietro il suo uccello e poi lo rispingeva in avanti un po' di più. Sempre un po'di più. Sempre più grosso, sempre più duro, sempre più uomo!
Ormai urlavo come una posseduta, ma più il dolore aumentava, più il piacere lo copriva.
E alla fine un'ondata caldissima mi inondò. Il suo sperma mi riempì la vagina, e poi fluì all'esterno. Era come se un innaffiatio si fosse azionato per annaffiarmi la figa e non voleva saperne di spegnersi.
Urlai un'ultima volta con tutto il fiato che mi era rimasto e poi svenni.
Mi risvegliai a letto, immobile, con mio figlio che mi teneva la mano e mi diceva:-Non lo dimenticherò mai. Grazie.
Riprendermi da quella scopata fu dura. Restai a letto per tre giorni, e quando provai a camminare di nuovo svenni ancora per il dolore.
Nicola mi era sempre vicino ed ogni volta che lo chiedevo alzava le coperte e dolcemente mi soffiava sulla figa.
Quando poi, dopo una settimana, riuscivo a camminare di nuovo, Nicola entrò in camera mia di sera e guardandomi in faccia e sorridendo disse:-Sono tuo figlio e non dovrei rivolgermi a te in questo modo, ma stasera avrei tantissima voglia di romperti il culo!
Mi feci il segno della croce e in un secondo mi tirai giù le mutande.